Una piramide per ogni Apocalisse AV Viaggi

Archeologia Viva n. 8 – novembre/dicembre 1989
pp. 74-79

di Daniela Zanin

Per tremila anni dal 1500 a.C. all’arrivo degli Europei in tutta l’America Centrale vennero innalzate le piramidi tronche

Affascinanti costruzioni destinate a ridurre la distanza fra l’uomo e le sue divinità

Due edifici in muratura percorsi verticalmente da scalinate e, in cima a ciascun edificio, un altare. Sopra ad ogni altare una serie di idoli, dall’aspetto mostruoso, e davanti ad essi i corpi mutilati di cinque indigeni, ai quali era stato strappato il cuore.

È questa la prima immagine delle piramidi messicane che ebbero gli Spagnoli al loro arrivo, nel 1518, su un’isola vicina alle coste del Messico.

Bernal Diaz del Castillo, avventuriero e cronista spagnolo presente a questa spedizione, nel suo diario ci descrive questo episodio e la violenta emozione provata dal capitano della spedizione Juan de Grijalva e dai suoi soldati dopo quello che avevano visto; prima di andarsene diedero all’isola il nome di Isla de Sacrificios.

Le spedizioni successive furono capitanate da Hernán Cortés, che nel 1521 sottomise – oltre alla capitale azteca Tenotchitlan (ora Città del Messico) – l’intero impero che era stato di Motecuhzoma II e il resto della Mesoamerica, cioè Guatemala, Salvador, parte dell’Honduras, Nicaragua e Costa Rica.

Questo vasto territorio, percorso e abitato da un’infinità di etnie e popoli diversi, fra il 1500 a.C. e il 1500 d.C. fu caratterizzato dalla presenza di un elemeto architettonico che ancora oggi caratterizza l’area archeologica mesoamericana: la piramide tronca.

Strutture piramidali, a prima vista simili, sono presenti in Mesopotamia e in Egitto. La somiglianza però è solo apparente e diverse le tecniche di costruzione. Ma soprattutto differente ne era l’utilizzo: la piramide egizia conteneva sempre la tomba di un faraone e aveva lo scopo di tramandarne la memoria nel tempo; nel Centro America – se si eccettua la cripta del Tempio delle Iscrizioni di Palenque – sono poco frequenti i ritrovamenti di sepolture all’interno del basamento piramidale.

Ma qual era allora la funzione delle piramidi?

La stessa struttura verticale, vista nel suo insieme, ci può dare una risposta. Le piramidi erano concepite dagli antichi architetti mesoamericani come basamenti per la costruzione di altari rituali e di templi, posti sulla piattaforma più alta della costruzione, raggiungibili tramite una o più scalinate. Solo i sacerdoti avevano libero accesso agli altari e alle piattaforme più alte, dove erano collocate le immagini delle divinità che Diaz del Castillo scambiò per esseri mostruosi. […]