Terqa e il deserto Le prime città

Archeologia Viva n. 6 – luglio/agosto 1989
pp. 58-64

di Olivier Rouault

A partire dal terzo millennio Terqa prosperò sulle rive dell’Eufrate sopravvivendo a Mari che l’aveva dominata

Alla sua fortuna storica contribuì decisamente la capacità di trattare con i popoli del deserto

Il nome e la posizione di Terqa, nella parte siriana della valle dell’Eufrate, sono noti sin dal 1910, quando lo studioso tedesco E. Hertzfeld, di passaggio nel villaggio di Ashara, trova alcuni frammenti di tavoletta cuneiforme.

Il testo contiene un’iscrizione del re Zimri-Lim di Mari, il quale racconta come si è fatto costruire un deposito di ghiaccio a Terqa, città amata dal dio Dagan.

Da allora, l’identificazione del tell (collina artificiale) su cui si estende il villaggio moderno di Ashara come sito dell’antica Terqa non pone più problemi.

Eppure, sebbene l’importanza storica di questa città nelle sue relazioni con la vicina Mari e con il resto delle entità politiche presenti nel Paese tra i due Fiumi fosse evidente da lungo tempo nella documentazione antica, sarà necessario attendere il 1975 per vedere l’inizio di scavi archeologici regolari sul sito di Terqa, diretti prima da G. Buccellati e M. Kelly-Buccellati e, a partire dal 1986, dallo scrivente.

Gli scavi, e il confronto con la documentazine proveniente da tutta la regione, hanno mostrato che Terqa fa parte di quei centri fondati nel terzo millennio a.C., quando la popolazione che viveva nella valle dell’Eufrate conquistò un controllo sufficiente del fiume – grazie a un sistema efficace di canalizzazione, irrigazione e, forse, di navigazione – per potervi avvicinare ulteriormente al livello delle acque e sfruttarne le possibilità. […]