Dalla parte dei Traci Arte e cultura nelle terre di Bulgaria

Archeologia Viva n. 6 – luglio/agosto 1989
pp. 22-31

di Alexander Fol

La civiltà classica del Continente e dei paesi gravitanti sul Mediterraneo si è formata anche per merito delle popolazioni tracie che abitavano il sudest europeo già alcuni millenni prima della nostra era

«Il popolo più numeroso… dopo gli Indi». Sono, queste, le parole con cui il “padre della storia”, Erodoto, scrittore greco del V sec. a.C., definisce il popolo tracio, che abitava l’Europa sudorientale, tra Carpazi, Prut e Dniestr, Egeo e Asia Minore nordoccidentale. Traci è un etnico, che si ritrova per la prima volta nell’Iliade di Omero come denominazione greca per indicare popoli localizzati a nord dell’Ellade.

Ma il problema delle origini dei Traci non si può risolvere soltanto attraverso la linguistica. Un’importanza notevole a questo proposito assumono i dati archeologici, davvero sorprendenti: le ricerche effettuate in oltre 500 tumuli scavati nel territorio dell’odierna Bulgaria permettono di parlare di continuità di vita in queste terre a partire dal IV millennio a.C. (l’inizio del Bronzo antico nell’Europa sudorientale).

Questa continuità rende plausibile l’ipotesi secondo cui i portatori della cultura del Bronzo e del Ferro nell’area geografica in questione sono sempre i Traci, popolo che, solo verso il XII sec. a.C., deve il proprio nome a coloro che per primi li ricordano come confinanti.

Il problema può diventare ancora più appassionante, se si tiene conto del fatto che alcuni tumuli in Bulgaria rivelano una relazione diretta tra Bronzo antico e l’epoca che la precede.

Per questo molti archeologi e linguisti sarebbero propensi a far risalire le origini del popolo tracio al periodo tra l’età del Rame e l’intera età del Bronzo.

Se questa ipotesi verrà confermata in maniera più categorica da altri documenti archeologici, l’indoeuropeizzazione avrà una sua collocazione nel tempo e nello spazio.

La società tracia è illetterata. I Traci non posseggono una propria scrittura; quando incidono nomi o formule sacre su pietra, metallo o terracotta, si servono dell’alfabeto greco. Non si dispone perciò di testimonianze scritte locali. Questa lacuna è compensata però da un materiale archeologico notevole, che di anno in anno si fa sempre più ricco.

La struttura della società tracia nell’età del Rame recente e nell’età del Bronzo è fondata sui clan. Nell’età del Ferro, dopo il XII sec. a.C., la comunità ristretta del clan si allarga, inglobando più famiglie che occupano la stessa unità territoriale.

Questa società può essere in qualche modo definita un abbozzo della società di classe, perché si sviluppa sulla base di una contraddizione elementare, quella tra detentori di tutti i mezzi della produzione e coloro che li posseggono a titolo precario. […]