Archeologia Viva n. 5 – maggio/giugno 1989
pp. 24-33
di Maria Costanza Lentini
È sempre stata considerata la prima colonia greca in Sicilia
La fondarono i Calcidesi forse insieme a gruppi di Ioni e di Naxi, la distrusse l’odio della terribile Siracusa
La più antica colonia greca di Sicilia: così concordemente rimandano gli storici antichi. Non conosciamo molto della sua storia. La feroce politica anti-calcidese portata avanti nel V secolo a.C. dai Dinomenidi di Siracusa ha lasciato il segno.
Nel 476 a.C. Ierone di Siracusa distrugge la città; i cittadini vengono trasferiti in massa a Leontinoi. È solo dopo la caduta dei Dinomenidi a Siracusa (466 a.C.) che gli esuli Naxi riescono a ritornare nella loro città.
Questa viene nuovamente distrutta nel 403 a.C. da Dionigi di Siracusa che così la punisce dell’alleanza contratta con gli Ateniesi. In seguito, la città continua a vivere, ma con dimensioni molto ridotte.
Questa per sommi capi la storia di Naxos, attraverso cui si colgono le linee principali della storia dei Greci di Sicilia nel V secolo a.C.: l’ascesa grazie ai Dinomenidi, l’antagonismo tra genti doriche e ioniche.
L’abitato coloniale occupa la lunga penisola di Schisò e una fascia di terreni immediatamente a settentrione. La città, la cui superficie complessiva è circa 40 ettari, è limitata a ovest dal corso del torrente Santa Venera e a est dall’ampia baia. Se è antica l’identificazione del sito, molto più recente è stato l’avvio di ricerche archeologiche. […]