I restauratori di Neuchatel Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 4 – marzo/aprile 1989
pp. 78-79

di Beat Hug

Gli oggetti emersi da uno scavo archeologico vengono sottoposti a una serie di operazioni indispensabili per lo studio e la successiva esposizione

Ecco l’esperienza del Museo di Neuchatel legata alla conservazione dei reperti in materiale organico

A Neuchatel, presso il locale Museo Archeologico, si è andato formando un importante laboratorio speciale nella conservazione e nel restauro del legno intriso d’acqua e di altri materiali organici restituiti in grande quantità dalle abitazioni del Neolitico e dell’età del Bronzo venute alla luce sulle rive di questo famoso lago della Svizzera francese.

Per chiarezza è bene definire subito i sue concetti di conservazione e restauro: la conservazione riunisce le operazioni che permettono di prolungare la vita di un reperto archeologico eliminando la degradazione naturale e le sue cause; il restauro riunisce le operazioni che tendono a migliorare l’aspetto di un oggetto e a restituirlo al suo stato di origine.

Nei limiti del possibile i materiali utilizzati per la conservazione e il restauro debbono poter essere in un secondo tempo separati dall’oggetto senza apportare danni alla sua integrità (intervento reversibile), in modo da restituire all’oggetto stesso lo stato in cui si trovava prima dei lavori.

Gli interventi al Museo Archeologico di Neuchatel sono di tre tipi:

a. Conservazione preliminare e restauro dei reperti archeologici; gli scavi in corso sul bordo del lago comportano il ritrovamento di una immensa quantità di reperti ed è già sul cantiere che comincia il lavoro di conservazione. Il recupero accurato degli oggetti è essenziale e propedeutico al processo di conservazione in laboratorio. Capita che complessi interi (tombe, ad esempio) siano recuperati interi sul cantiere e scavati in un secondo tempo in laboratorio.

b. Conservazione secondaria e restauro di oggetti che fanno parte di vecchie collezioni. Gli oggetti conservati cinquant’anni fa con le tecniche allora note non possono più essere presentati al pubblico: la colla che si utilizzava per restaurare le ceramiche si è disintegrata nel corso degli anni e gli oggetti di ferro rivestiti da una pellicola di paraffina continuano ad arrugginire nonostante lo strato protettivo che vi fu applicato.

c. Copia di oggetti originali. Si fabbricano dei fac-simile per mostrare l’aspetto di un oggetto prima del restauro, per esporre in museo reperti conservati altrove o per completare la collezione di scoperte locali con l’aiuto di oggetti appartenenti ad altri musei. Così uno studioso non si trova più nella necessità di girare il mondo per studiare una certa categoria di armi, utensili, gioielli, ecc. Le copie sono molto utili anche per la didattica. Le imitazioni portano generalmente un marchio di riconoscimento per non arricchire vieppiù il mercato di antichità false. […]