Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 4 – marzo/aprile 1989

di Piero Pruneti

Palafitte senza mito

Questo è un numero particolare di “Archeologia Viva”, non dico migliore o peggiore dei precedenti – in proposito è bene che siano i Lettori a dirla per primi, – ma perché mi sembra che meglio riesca a esprimere quel modo ‘vivo’ di proporre l’archeologia che da sempre sta alla base del nostro lavoro.
L’articolo centrale parla di palafitte, ingegnose costruzioni che fin da bambini ci hanno suggestionato, anche per quei discorsi più o meno fantasiosi che i nostri maestri volentieri imbastivano sull’argomento. Ora quel mondo di uomini ed acque in simbiosi mostra contorni ben più nitidi grazie alle ricerche degli ultimi anni, nell’ambito delle quali quelle condotte nella torbiera di Fiavé chiariscono una fondamentale serie di dubbi. La tavola di Carlo Renzi – scrupoloso pittore di ambienti preistorici che da questo numero riprende a collaborare con “Archeologia Viva” – risponde alle certezze acquisite dagli archeologi del Trentino in anni di appassionanti ricerche.

Voglio poi ricordare la collaborazione della Prof. Edda Bresciani – egittologo di fama internazionale entrata di recente nel nostro Comitato Scientifico – che ci riporta nella terra dei Faraoni con un articolo “diverso”, dove l’Egitto antico ci appare attraverso i gusti e i sentimenti di una piccola corte ducale della restaurazione sull’eco della grande impresa napoleonica.
Infine, come ho preannunciato nel numero precedente, “Archeologia Viva” affronta un argomento che finora è stato trattato come un tabù. Parlo dei reperto che tantissimi hanno in casa: la legge nega quasi tutto, la gente si permette quasi tutto. Risultato: la vittoria dei princìpi e la sconfitta dell’archeologia. Cosa si può fare? Intanto chiarezza, poi vedremo.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”