Nel mare e nel fiume di Ostia Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 3 – gennaio/febbraio 1989
p. 79

di Roberto Petriaggi

L’archeologia subacquea non può continuare a vivere di ritrovamenti casuali

Ecco l’iniziativa della Soprintendenza di Ostia che si è dotata di un nucleo da impiegare in ricerche pianificate

La Soprintendenza Archeologica di Ostia si è recentemente dotata di un nucleo operativo per l’archeologia subacquea. È davvero un piccolo nucleo, essendo formato da chi scrive e da un solo tecnico disegnatore, ma è comunque segno che, seppure leggermente, sta cambiando l’atteggiamento della Pubblica Amministrazione verso l’archeologia delle acque.

Vediamo quali sono i primi risultati di questa iniziativa mirante prima di tutto a pianificare le ricerche sia in mare che nel fiume.

Per quanto riguarda il mare di Ostia, il dato il nuovo è costituito dall’intensificarsi di recuperi di dolii da parte di motopescherecci. Il primo fu scoperto nel 1985: a questo se ne sono aggiunti poi altri tre, in singolare coincidenza con le sempre più frequenti notizie di relitti con carico analogo scoperti in diversi punti del Mediterraneo.

Poiché è da escludere l’ipotesi di parziale perdita del carico trattandosi di contenitori di notevoli proporzioni, si deve ritenere che nel mare antistante Ostia giacciono più relitti.

Tre dei quattro dolii sono quasi sferici, l’altro è di forma cilindrica. Particolare interesse destano i primi due, ritrovati quasi contemporaneamente da pescherecci diversi nello stesso tratto di mare; recano ciascuno due bolli in planta pedis al di sotto dell’orlo con il nome dello schiavo che confezionò il contenitore.

Considerata la notevole profondità del relitto, circa 240 metri, si pensa che con un minisommergibile, dotato di bracci meccanici, telecamere a circuito chiuso, luci direzionali e apparecchi fotografici, si potrebbe effettuare un’efficiente campagna di ricognizione e mappatura del fondale, rilevando in pratica il relitto e recuperando gli oggetti che possono essere raccolti dai bracci meccanici. […]