Palermo a cuore aperto Dentro lo scavo

Archeologia Viva n. 3 – gennaio/febbraio 1989
pp. 74-75

di Rosalia Camerata Scovazzo, Ignazio Valente e Stefano Vassallo

Il primo significativo intervento di archeologia urbana effettuato nel capoluogo siciliano ha fornito importanti testimonianze di vita medievale

La Soprintendenza Archeologica di Palermo ha esplorato un’ampia area libera in Piazza XIII Vittime, contigua al Castello a Mare, presso la zona portuale di Palermo.

L’intervento, mirato allo scavo di un sito ben noto dalle fonti storiche e la cui importanza urbanistica e topografica era chiaramente evidenziata dalla cartografia storica della città, intendeva aprire, per la prima volta, un discorso concreto sulla possibilità di iniziare anche per Palermo una ricerca sistematica sul terreno che avesse come oggetto lo studio della città medievale e moderna.

L’area di scavo, situata ai limiti del centro storico, poco distante dall’antico porto della Cala, si trova a pochi metri dalla Chiesa di San Giorgio dei Genovese. Fino all’ultima guerra era parzialmente occupata dal convento settecentesco di Suor Vincenza, distrutto quasi interamente dai bombardamenti.

L’elemento più rilevante, dal punto di vista topografico-monumentale, è stato la scoperta di un tratto della cinta muraria cittadina, a conferma, sul terreno, del tracciato documentato nella cartografia dei secoli scorsi.

Il muro, largo 2 metri e scavato per un tratto lungo 31 metri, è databile ad età medievale. Probabilmente si tratta di una fortificazione di età normanna, ma presenta rifacimenti e rinforzamenti attribuiti ad età tardo medievale e, soprattutto, cinquecenteschi.

Questi ultimi sono da mettere in relazione ai lavori di consolidamento di tutta la cinta muraria, effettuati intorno alla metà del XVI secolo, su progetto dell’architetto regio Antonio Ferramolino.

All’estremità ovest del tratto scoperto, inoltre, alcuni elementi – quali il maggiore spessore della cortina muraria (3 metri), l’impiego di blocchi di grandi dimensioni, una canalizzazione per lo scarico di acque all’esterno e la probabile esistenza di una rampa di accesso alla parte superiore del muro – confermano la presenza nell’immediata vicinanza della porta medievale di San Giorgio, situata verosimilmente in corrispondenza dell’odierna via Squarcialupo che insiste su uno degli antichi accessi della città medievale. […]