Santuario nuragico di Santa Vittoria di Serri Dentro lo scavo

Sardegna scavi scoperte serri

Archeologia Viva n. 126 – novembre/dicembre 2007
pp. 58-63

di Maria Ausilia Fadda

Al centro della Sardegna su un altopiano strategico dotato di copiose sorgenti le popolazioni nuragiche crearono un vasto centro cerimoniale imperniato sul culto delle acque e sulla presenza di un pozzo dalla raffinata architettura

Percorrendo i tornanti che portano sulla giara di Serri (sa Giara per i sardi), un altopiano basaltico a 650 metri di altitudine nel centro della Sardegna – non lontano da su Nuraxi, il grande nuraghe di Barumini – si è colpiti dal mosaico dei piccoli fondi agricoli delimitati da muretti a secco che, a seconda della stagione, sfumano fra un’intensa tonalità del verde e il giallo ocra. Sullo sfondo di questo spettacolare paesaggio si raggiunge il piccolo centro di Serri (Nu), con le sue abitazioni a cortili chiusi da grandi portali di legno ricche di memoria contadina.

La strada che attraversa la Giara conduce all’area archeologica di Santa Vittoria, così chiamata per una chiesa campestre che nell’XI-XII secolo i monaci Vittorini dedicarono appunto a Maria della Vittoria sui resti di una preesistente chiesa bizantina. Intorno, in età tardoantica e altomedievale, sorgeva un cimitero dove sono stati ritrovati croci e affibbiagli di VI-VII secolo riferibili a sepolture di militari della guarnigione bizantina di stanza nella Giara, un luogo strategico dal quale si controllava il vasto areale sottostante. […]