Biga di Monteleone: un caso poco credibile Archeologia e diritto

Archeologia Viva n. 125 – settembre/ottobre 2007
p. 73

di Silvia Segnalini

Reale possibilità di riavere indietro il più importante carro etrusco da parata giuntoci dall’antichità un modo di promuovere il territorio da cui proviene l’opera e lo stesso museo che la ospita?

Riflessioni sulla “battaglia legale” che oppone il Comune di Monteleone di Spoleto al Metropolitan di New York…

La protagonista del caso è nota (vedi anche: AV n. 124). Meno conosciuti, ed entro certi limiti destinati a rimaner avvolti nel mistero, per la gioia dei giornalisti, sono i “fatti”, soprattutto quelli necessari per impostare correttamente un’azione legale.

In ogni modo, “si dice” che lo spettacolare carro etrusco da parata, realizzato nella prima metà del VI sec. a.C., sia stato scoperto casualmente il 9 febbraio 1902 – occhio alla data! – da un contadino di Monteleone di Spoleto (Pg), il quale lo vendette – ignaro del suo valore e della sua importanza – per una cifra irrisoria (circa 800 lire), non si sa bene a chi.

Gli ulterio­ri passaggi di mano, che conducono fino al Metropolitan, sono, se possibile, ancora più incerti: la biga fu portata a Cascia e poi a Norcia, sempre in Umbria, dove fu acqui­stata da un antiquario il 23 marzo dello stesso anno, il quale la “depositò” a Roma, in una farmacia dell’Esquilino, cercando nel frattempo acquirenti.

Che non tardarono a manifestarsi: l’anno successivo fu nientemeno il famoso finanziere e filantropo americano John P. Morgan ad acquistarla. Poi, forse attraverso degli antiquari fiorentini, la biga fu smembrata e portata all’Ester, a Parigi, da dove, sempre nel 1903, tramite un antiquario fu venduta al Museum of Art di New York per 250.000 lire. […]