Il nudo di Frine Fra storia e leggenda

Il nudo di frine

Archeologia Viva n. 125 – settembre/ottobre 2007
pp. 28-33

di Pascal Lainé

La famosa cortigiana greca celebre per aver ispirato Prassitele e Apelle e per essere stata assolta in omaggio alla sua bellezza irresistibile è mirabilmente descritta in un testo di alta letteratura

Ne pubblichiamo qui un estratto per gentile concessione di FMR

Non ha l’età delle piramidi, ma da Frine ci separano in ogni caso ventiquattro secoli. La celebre cortigiana è verosimilmente servita da modello a due dei massimi artisti della sua epoca, lo scultore Prassitele e il pittore Apelle. Famoso il processo che le fu intentato per avere «corrotto i giovani e manifestato un’empietà che l’ha condotta al sacrilegio».

Anche Socrate subì un processo analogo e fu condannato per questi stessi motivi. Frine, com’è noto, fu assolta grazie all’arringa del suo difensore, Iperide, il cui principale argomento, a quanto si riferisce, fu quello di spogliare la bella etera davanti agli occhi sgranati (ed estasiati) dei suoi giudici. Ora, non è forse vero che lo stesso Socrate professava che la bellezza, portata al suo massimo livello, si apparenta all’idea del bene e alla verità?

Quanto a bellezza fisica, si sa che personalmente il filosofo non aveva molte frecce al suo arco, ma come condannare Frine, le cui carni, svelate con un semplice gesto, si facevano rivelazione di ogni verità, manifestazione dell’idea stessa di innocenza? Ciò che oggi sappiamo di Frine, come di molti suoi contemporanei, è giunto fino a noi, di compilazione in compilazione, attraverso numerose “lenti deformanti”. Le fonti accessibili sono tutt’altro che sicure.

Correttamente interpretati, i documenti archeologici sono più istruttivi dei racconti lasciati da Plinio (23-79 d.C.), Plutarco (46-127 d.C.) o dallo Pseudo-Plutarco (II sec. d.C.), e quest’ultimo aggiunge la sua parte di apocrifo ai testi autentici o considerati tali. Ripeto: come garantire la veracità di un testo che è il risultato di varie interpretazioni sovrapposte e che, nella sua elaborazione finale, tenta di riportare un aneddoto risalente a parecchi secoli addietro? […]