Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 123 – maggio/giugno 2007

di Piero Pruneti

Alessandro torna sotto i riflettori a Torino con una mostra di grande valore. In questo caso non si è cerca­to il successo facile, proponendo o riciclando l’ennesima lettura del personaggio che, giustamente, non cessa di affascinare nonostante una certa inflazione di presenze editoriali e cinematografiche (l’ultimo accanimento mediatico si è avuto con il mediocre e tutto americano Alexander di Oliver Stone). Questa volta l’angolatura è inedita.

L’uomo vive di riflesso, nei secoli che seguirono alla sua scomparsa, nel Vicino e Medio Oriente, dove, dopo le rapidissime conquiste e nonostante la breve durata dello stesso impero alessandrino, niente fu più come prima.

In particolare vengono messi a fuoco gli immensi territori dell’Asia, dalla Siria all’India, dove altri regni e imperi si susseguirono senza mai dimenticare la lezione ellenistica. Ma il pregio più raro della mostra a Palazzo Madama credo sia quello di farci capire i movimenti della storia, sbrogliandone la matassa con i dati archeologici alla mano.

Ne emerge il senso – o non senso – di realtà in costante divenire, dove bonacce e periodi di pace nascondono l’approssimarsi di tempeste e convulsioni; dove il carattere degli uomini, la fortuna di una successione dinastica, un disastro naturale, un allineamento casuale di circostanze possono spostare il corso degli eventi in una serie incalcolabile di direttrici.

In questa ebollizione totale di fatti minimi e grandiosi sta il fascino profondo dalla ricerca storica e archeologica, quando per ragioni di metodo devi spezzare la linea in segmenti e ti ritrovi a studiare l’infinità dei punti, in un processo di approfondimento in tutto simile all’indagine sull’atomo, che non cessa di riservare sorprese, perché altrimenti significherebbe aver trovato l’Inizio, la Causa Prima, la Fonte della Conoscenza o come la si voglia chiamare.

Estrapolata dai suoi contenuti la mostra torinese ci offre un formidabile esempio di sistema per affrontare il labirinto dell’Uomo.

Troverete su questo stesso numero un’inchiesta di AV sulla questione secolare del supposto avvelenamento del granduca di Toscana Francesco I de’ Medici e della moglie Bianca Cappello. In questo caso l’incertezza del giallo sta nella vicenda storica, ma anche nella ricerca scientifica in corso… Buona lettura.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”