Lontani ricordi d’Africa: ritorno alle origini Preistoria e migrazioni

migrazioni dall'africa

Archeologia Viva n. 122 – marzo/aprile 2007
pp. 68-69

a cura della Redazione di Archeologia Viva

Un gruppo di genetisti dell’Università di Pavia dimostra un ritorno in Africa dell’Uomo moderno circa 45.000 anni fa: la scoperta getta nuova luce sul popolamento del continente africano e di quello europeo

Sembra che abbiamo toccato una nuova tappa di conoscenza per quanto riguarda il viaggio di scoperta e colonizzazione del mondo da parte dell’uomo moderno (Homo sapiens).

Dopo che uno studio pubblicato su «Sience» nel 2005 aveva dimostrato che circa 70.000 anni fa un piccolo gruppo di individui è uscito dal Corno d’Africa (“Out of Africa exit”) e ha intrapreso il viaggio di scoperta e colonizzazione del mondo (verso l’Arabia meridionale, lungo le coste dell’oceano Indiano fino all’india, al Sudest asiatico e all’Australasia), un nuovo articolo pubblicato sulla medesima rivista americana il dicembre scorso, dal titolo The mtDNA legacy of the Levantine Early Upper Paleolithic in Africa, ovvero ‘Il lascito mitocondriale del primo Paleolitico superiore del Levante in Africa’, illustra la “seconda puntata” i questa migrazione.

Lo studio – finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca, Ministro degli Esteri, Fondazione Cariplo e Compagnia di San Paolo – è stato condotto da un gruppo di ricercatori del Laboratorio di Genetica umana diretto da Antonio Torroni (Dipartimento di Genetica e Microbiologia) dell’Università di Pavia, la medesima équipe che già aveva preso parte al lavoro nel 2005.

Indagini su migliaia di persone

I ricercatori di Pavia, partendo dallo studio del DNA mitocondriale, grazie al quale sappiamo che l’antenato molecolare femminile comune di tutti gli umani moderni viveva in Africa circa 200.000 anni fa, si sono concentrati su due particolari rami (aplogruppi) dell’albero evolutivo del DNA mitocondriale, chiamati M1 e U6.

«L’M1 e l’U6 – spiega il professor Torroni – sono localizzati nel continente africano e sono di particolare interesse, in quanto tutti i rami a loro più vicini sono osservati solo in popolazioni asiatiche. Le domande che ci siamo posti sono pertanto le seguenti. Come mai questi aplogruppi si trovano solo in Africa pur discendendo da antenati molecolari asiatici? Potrebbero rappresentare un evento di retromigrazione dall’Asia verso l’Africa: “Back to Africa”? E in tal caso, si tratta di un evento antico o relativamente recente?».

Per rispondere a questi quesiti sono stati analizzati migliaia di individui, selezionandone poi alcune centinaia, caratterizzati da DNA mitocondriale appartenenti ai due rami in questione. Tra questi, 81 sono stati analizzati al massimo livello di risoluzione possibile, cioè quello del sequenziamento completo del DNA mitocondriale. Attraverso questa tecnica si è arrivati a conoscere tutte le loro mutazioni. […]