Dipinti antichi e recenti per Stabia Archeologia vesuviana

Archeologia Viva n. 122 – marzo/aprile 2007
pp. 64-67

di Paolo Moreno

Tra i siti affascinanti del patrimonio mediterraneo la più nobile vittima del Vesuvio è oggetto d’importanti programmi di sviluppo per la costituzione di un Parco archeologico a Castellammare

Intanto le straordinarie pitture che decoravano le ville romane dopo aver alimentato il classicismo europeo continuano a ispirare gli artisti del nostro tempo

Dovremmo più spesso voltarci a guardare la strada percorsa e il risultato tangibile nei monumenti restaurati ed esposti, per superare il pessimismo di quanti soltanto lamentano le carenze delle strutture di ricerca e di tutela, senza godere quanto ci viene offerto o è vicino alla definitiva sistemazione.

Nel caso di Stabiae, il mondo moderno ha vissuto in tre fasi il recupero dello stupefacente patrimonio nascosto nel sottosuolo di Castellammare (Na). L’avventura fu aperta il 1749 dagli scavatori borbonici sulla collina di Varano.

La seconda esplorazione ebbe inizio duecento anni dopo quel primo colpo di piccone, con la personale sfida di Libero D’Orsi, preside della locale scuola media, che sul ciglio dell’altura disseppellì le stanze perdute di villa Arianna, e continuò con la varia attività della Soprintendenza. […]