XVII Rassegna di Rovereto: vincono le opere italiane Archeologia e cinema

Archeologia Viva n. 122 – marzo/aprile 2007
pp. 60-63

di Claudia Beretta

L’appuntamento mondiale con il grande cinema di archeologia ha proposto una sezione di sessanta opere e per la prima volta ha assegnato i primi posto in classifica a una produzione nazionale capace di competere con le grandi firme europee

Rovereto è una città particolare. Piccola (35 mila abitanti), chiusa in una splendida cornice di monti, insospettabilmente vivace e aperta agli stimoli. Pochi anni fa qui è nato il Mart, il più grande museo di arte contemporanea in Italia. E non è un caso. Questo gioiello della cultura è andato a inserirsi come ultima tessera di un puzzle di enti, associazioni e iniziative che affondano le radici nella tradizione locale per raggiungere vette internazionali.

È la città dell’artista Depero e della sua casa museo, del filosofo Rosmini, della visita del Geothe, di Mozart con i suoi concerti, della campana fusa col bronzo dei cannoni della prima guerra mondiale che ogni sera suona cento rintocchi per la pace, del Museo della guerra, del Festival della danza, della settecentesca Accademia degli Agiati, della Biblioteca civica (una delle più gradi d’Italia). E se non bastasse è la città delle orme dei dinosauri, scoperte agli inizi degli anni Novanta su una superficie di roccia calcarea messa in luce da un frana medievale: «Quella ruina che nel fianco di qua da Trento l’Adige percosse», di memoria dantesca. Decisamente un luogo originale, proprio nel senso d “attenzione alle origini”: qui sono nati e hanno lavorato due grandi archeologi italiani, Federico Halbherr e Paolo Orsi. […]