Pietro è qui? Venti secoli di fede e arte cristiana Civiltà del cattolicesimo

basilica di san pietro vaticano roma

Archeologia Viva n. 122 – marzo/aprile 2007
pp. 22-33

di Fabrizio Paolucci

La storia millenaria della basilica al centro della Cristianità inizia da una semplice fossa scavata nel terreno: la tomba di Pietro

L’occasione per parlarne è data dal cinquecentesimo anniversario della fondazione del grandioso complesso rinascimentale che oggi possiamo ammirare e che – distrugendola – si sovrappose alla precedente chiesa realizzata sotto l’imperatore Costantino

È trascorso mezzo millennio da quel sabato mattina del 18 aprile 1506, quando papa Giulio II della Rovere (1503-1513) pose la prima pietra della nuova basilica di San Pietro.

Ebbe inizio così uno dei più travagliati cantieri nella storia del Rinascimento italiano che, in oltre un secolo e mezzo di attività (la chiesa fu consacrata il 18 novembre 1626, ma i lavori continuarono), vide alternarsi, alla guida di un esercito di scultori, scalpellini, muratori e pittori, le più grandi personalità artistiche del tempo.

La basilica che oggi ammiriamo e che affascina ogni giorno migliaia di turisti e fedeli è il frutto di un serrato confronto fra uomini come Bramante, Raffaello, Michelangelo, Carlo Maderno, Gianlorenzo Bernini, Francesco Borromini, ognuno dei quali ha lasciato la propria impronta.

Non dobbiamo, però, dimenticare che quel fatidico sabato del 1506 non segnò solo l’inizio di un’impresa senza pari nella storia dell’arte europea, ma sancì anche la definitiva scomparsa di uno dei più antichi monumenti di Roma, la basilica di San Pietro di epoca costantiniana, fulcro, per oltre un millennio, della religiosità dei romani e meta agognata di milioni di pellegrini. […]