La contenibile scoperta del Vangelo di Giuda A proposito di...

Archeologia Viva n. 120 – novembre/dicembre 2006
pp. 58-63

di Mario Capasso

La forte pubblicizzazione di quello che in ogni caso rimane uno dei più importanti documenti su papiro tornati in luce negli ultimi decenni ci porta ancora una volta a riflettere sul sofferto rapporto fra le scoperte archeologiche e il loro uso ideologico e commerciale

La Papirologia, nata alla fine del Settecento e sviluppatasi soprattutto a partire dalla fine dell’Ottocento, è la più giovane delle discipline che costituiscono lo studio dell’antichità classica, ma più di tutte ha il fascino della novità, nel senso che, attraverso l’acquisizione di nuovi testi o la diversa decifrazione di testi già noti, non di rado ci pone dinanzi a scoperte clamorose, tali da consentire una diversa interpretazione di fatti e vicende storiche che ritenevamo di conoscere perfettamente.

Quella che potremmo chiamare la continua vitalità della Papirologia deriva sostanzialmente sia dalla grande quantità di testi, documentari e letterari, delineati su papiro, legno, frammenti di vasellame o pergamena, una parte dei quali ancora inedita, sia dalla ricchezza inesauribile delle sabbie egiziane, ma anche di aree archeologiche fuori dall’Egitto, che continuano a restituirci nuovi materiali papiracei. […]