Monte Pisano: San Michele alla Verruca Medioevo in Toscana

monastero di San Michele alla Verruca

Archeologia Viva n. 120 – novembre/dicembre 2006
pp. 20-29

di Sauro Gelichi e Antonio Alberti

In Toscana l’archeologia ha ricostruito la storia emblematica del monastero di San Michele alla Verruca

Un monastero per oltre mezzo millennio presente con le sue comunità di benedettini e cistercensi su una delle cime che sovrastano il corso finale dell’Arno e la piana pisana

Il 30 marzo del 1497 le truppe fiorentine, in guerra contro Pisa, sbaragliarono l’avamposto pisano accampato fra i ruderi dell’antica abbazia di San Michele, non troppo distante dalla rocca della Verruca.

Così, preso possesso della chiesa, che era ancora in buone condizioni, e del campo, i fiorentini portarono sul pianoro tutta l’artiglieria, per sferrare l’attacco decisivo contro la fortezza pisana. Quello che era stato uno dei principali monasteri benedettini sul Monte Pisano concludeva così la sua parabola.

Da tempo abbandonato dai monaci, il monastero intitolato al santo della buona morte aveva finito per diventare uno dei tanti luoghi che pisani e fiorentini si erano contesi con alterne fortune, in quell’ennesimo conflitto sul volgere del Cinquecento.

Ma San Michele alla Verruca vantava una storia ben più lunga di quella dei militari che per un paio d’anni occuparono i suoi spazi sacri e che le cronache dei tempi ci descrivono con vivida immediatezza. Una storia iniziata prima del Mille, che l’archeologia ora ricostruisce nei dettagli. […]