Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 119 – settembre/ottobre 2006

di Piero Pruneti

Torna l’Atleta di Lussino. Questa volta non solo sulle pagine della nostra rivista, che già in passato ha dato spazio a questo capolavoro della bronzistica presentandone la scoperta nell’alto Adriatico (AV 76) e poi l’eccezionale restauro (AV 109), e che ora ne pubblica l’ipotesi interpretativa con l’intervento di alcuni massimi esperti di arte antica.

L’Atleta arriva davvero, fisicamente, in mostra a Firenze nella splendida cornice rinascimentale di Palazzo Medici Riccardi. A Firenze, perché in questa città ha sede l’Opificio delle Pietre Dure – che non a caso abbiamo voluto presentare in questo stesso numero, allegando in omaggio anche il film di Massimo Becattini – con il quale il Ministero croato della Cultura ha strettamente collaborato per il restauro dell’opera, ma anche perché Firenze ha stabilito un legame storico con la nuova Croazia, questa volta grazie ad Archeologia Viva.

Era il 1992, la Jugoslavia era esplosa, con i serbi che avevano invaso mezzo Paese e bombardavano i centri storici della Dalmazia pieni di gente e di capolavori (purtroppo anche i croati si macchieranno nel proseguo del macello balcanico…). Per nostra iniziativa Firenze intervenne a fianco dell’arte colpita, organizzando in Palazzo Vecchio una conferenza internazio­nale per la salvaguardia del patrimonio della Croazia.

Per quei croati che sotto i tiri di mortaio correvano a raccogliere i frammenti dei rosoni gotici quel lontano incontro fiorentino fu un messaggio di solidarietà e di stima, lanciato da una delle capitali mondiali della cultura in nome del valore sovranazionale dell’arte. Non hanno dimenticato. E ora la Croazia manda a Firenze, in assoluta esclusiva, questa fantastica statua di Atleta con lo strigile, diventata simbolo della rinascita di un intero Paese e della sua voglia di civiltà.

È la seconda volta che il capoluogo della Toscana si fa vetrina di grandi bronzi appena usciti dal restauro (peraltro, quello dell’Atleta manualmente eseguito dal fiorentinissimo Giuliano Tordi). In precedenza, nel 1980, furono i Bronzi di Riace, anch’essi venuti dal mare. Fecero impazzire migliaia di visitatori.

Ora tocca all’Atleta di Lussino, anch’esso bellissimo, copia di età romana da un archetipo fuso in una delle migliori botteghe artistiche del mondo greco. Quanti significati e quanta storia, antica e recente, in questo capolavoro ritrovato!

Piero Pruneti 

direttore di “Archeologia Viva”