Lio Piccolo: i Romani in Laguna Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 115 – gennaio/febbraio 2006
pp. 48-57

di Marco D’Agostino e Stefano Medas

A Ca’ Ballarin sui fondali di Lio Piccolo si è verificato uno dei più importanti ritrovamenti subacquei

Un complesso di strutture di età romana che fa pensare a una vera e propria stazione di sosta dove le imbarcazioni in transito nel labirinto di isolotti e bassi fondali si fermavano per rifornirsi di acqua dolce

L’area archeologica sommersa di Lio Piccolo è stata individuata nel 1998 nei pressi di Ca’ Ballarin lungo il canale San Felice, uno dei grandi canali della laguna settentrionale di Venezia, durante le ricognizioni effettuate per verificare l’impatto archeologico del progetto di marginamento programmato dal Magistrato alle Acque.

Nonostante la scarsa visibilità delle acque lagunari e la concrezione che ricopriva le strutture, agli occhi dell’archeologo e degli operatori che si erano immersi si presentava uno spettacolo meraviglioso e insolito in quei fondali: l’elevato di un edificio a pianta quadrata di nove metri per dieci, con i muri perimetrali ancora in piedi per quasi due e mezzo di altezza.

È facile immaginare la sorpresa dei sommozzatori che, una volta rimossi i sedimenti che occultavano l’ambiente, constatarono che si trattava di una costruzione in mattoni romani sesquipedali di raffinata fattura, orientata in modo che il lato lungo coincideva con la direttrice nord-sud, quindi non perfettamente parallelo ma ruotato di qualche grado rispetto al canale. […]