Pasherienaset ha ritrovato la dimora del ka Obiettivo su...

Pasherienaset

Archeologia Viva n. 114 – novembre/dicembre 2005
pp. 62-65

di Guido Rossi e Valeria Cortese

Il sacerdote egizio di cui il Museo di Archeologia di Genova conserva la mummia e il sarcofago ha ritrovato la statuetta che contribuisce ad assicurarne l’eternità

O meglio l’hanno ritrovata i responsabili del museo anche grazie all’appello lanciato tre anni fa da Archeologia Viva a cui ha risposto concretamente la Fondazione Garrone

Nulla accade senza la volontà degli dèi… ed è proprio quello che saremmo portati a pensare di fronte alla vicenda di Pasherienaset, il sacerdote egizio vissuto verosimilmente a Edfu al tempo della XXVI dinastia, fra il VII e il VI sec. a.C., e della statuetta che lo raffigura. Qualche anno fa abbiamo lanciato dalle pagine di questa rivista (vedi: AV n. 93) una ricerca che pensavamo difficile o quantomeno di durata imprevedibile nel tempo.

Alla fine degli anni Sessanta a New York si perdevano le tracce della statuetta in steatite che, nella fede degli Egizi, era, grazie al nome che la identificava e ai riti magici che le conferivano facoltà sensoriali, il ricettacolo corporeo del suo ka, l’energia vitale, e ne garantiva nella pietra, elemento imperituro per eccellenza, la vita eterna.

Ritrovarla e riportarla al Museo di Archeologia Ligure di Genova, dove dal 1931 sono conservati la mummia e il sarcofago del sacerdote, era per noi qualcosa di più di una corretta operazione scientifica, volta a riunire e a esporre un contesto archeologico unitario, qualcosa di più anche di un’operazione che permettesse di arricchire un patrimonio culturale. Si trattava di un impegno che possiamo definire morale: dopo aver ricomposto la sua mummia, ricostruito la corazza magica di perline che la proteggeva e restaurato il suo sarcofago, “signore di vita”, porre accanto al sacerdote la sua statua significava rispettare le sue credenze, e chissà… forse restituirgli le sue speranze in una vita eterna.

Così, quando nell’agosto del 2004, i colleghi del Metropolitan Museum ed Edna Russmann del Brooklyn Museum ci hanno avvisati della prossima battuta all’asta presso Sotheby’s della statuetta di Pasherienaset, abbiamo pensato che occorreva fare tutto il possibile per realizzare un evento che, soprattutto in egittologia, non è davvero frequente: riunire dopo una separazione durata secoli ciò che doveva rimanere assieme per sempre. In questa fase è entrata in scena la neonata Fondazione Edoardo Garrone, un partner privato che ha risposto immediatamente al nostro appello aggiudicandosi all’asta la statuina e offrendola in comodato al Museo. […]