Liguri tra Alpi e Mediterraneo Un antico popolo europeo

Archeologia Viva n. 111 – maggio/giugno 2005
pp. 44-55

di Fabrizio Paolucci

Nell’eco della grande mostra genovese promossa dalla Soprintendenza per i Beni archeologici della Liguria dove sono stati presentati i risultati di lunghe e complesse indagini

è ora possibile restituire concretezza a un popolo che costituì un importante tassello nel vivace mosaico etnico dell’Italia preromana

Il nome dei Liguri ricorre con frequenza nelle fonti greche e latine, eppure storici e geografi antichi non sono riusciti a lasciarci un’immagine di questo popolo che non sia avvolta da un’aura mitica. Per lungo tempo “quelli dalla voce stridente” – è questo l’etimo più probabile del nome Liguri – furono descritti come gli estremi abitatori del mondo conosciuto e, al pari degli Sciti, l’ultimo popolo noto verso oriente, la loro esistenza sembrava appartenere più al mondo delle favole che a quello della storia. Gli stessi confini delle terre abitate dai Liguri apparvero, agli occhi dei navigatori ellenici, incerti e sfuggenti.

Lo Pseudo Scilace, la cui prima versione risale al VI sec. a.C., descrisse una Grande Liguria, che dalla Catalogna giungeva sino alla Versilia, dove, però, la presenza ligure conviveva con altre etnie, come quella celtica o iberica, dalle quali era difficile distinguerla con chiarezza. È evidente, quindi, che, agli occhi del nostro periegeta, non erano solo i confini del paese dei Liguri a essere evanescenti, ma la stessa fisionomia di una “nazione” ligure non sembrava possedere connotazioni tali da consentirgli di distinguerla con sicurezza da quella di altre popolazioni confinanti. […]