Ab Urbe condita: ragioni di un mito Origini di Roma

Archeologia Viva n. 111 – maggio/giugno 2005
pp. 20-27

di Andrea Carandini

Le ventennali ricerche condotte fra il Palatino e il Foro consentono di affermare che le origini di Roma raccontate dalla tradizione non sono solo mitiche trovando riscontri nelle testimonianze archeologiche

Dopo la scoperta delle mura di Romolo ecco il santuario di Vesta all’interno del quale c’era la casa dei primi re e quella delle vestali

Troia fu scoperta ispirandosi a Omero; la prima Roma la troviamo nella stratigrafia del Palatino. La prima è un’avventura romantica; la seconda una vicenda racchiusa nelle regole di una procedura scientifica. Non “volevo” trovare la Roma delle origini. Cercavo soltanto, ai piedi del Palatino – sotto i magazzini flavi – le case dei grandi magistrati della tarda Repubblica (II-I sec. a.C.), di Emilio Scauro, Crasso e altri, che ho poi trovato.

Ma sotto queste case sono affiorate altre case, molto più antiche, quelle dell’aristocrazia del VI sec. a.C., anche queste ad atrio, seppure di una forma primitiva; e poi, sotto ancora, sono spuntate – impreviste – le mura di età romulea (secondo quarto/metà dell’VIII sec. a.C.). Ho osato comparare queste mura con quelle descritte nella leggenda di Romolo.

Molti storici si sono stracciate le vesti, hanno rifiutato di riconoscere la convergenza fra dati archeologici e motivi leggendari (mura proprio in quel luogo e in quel tempo…) e hanno pensato a tutt’altro (mura di un oppidum anteriore a Roma); ciò pur di non mettere in questione il tabù fondatore della storiografia romana contemporanea: tutto è falso, niente è vero nella leggenda di Romolo.

No alla fondazione della città intorno alla metà dell’VIII, no al Palatino benedetto da Giove (“inaugurato”) e circondato da un murus…, che invece a me paiono circostanze vere, frammiste a miti, come Romolo figlio di Marte e Roma fondata dal nulla.

Solo alcuni studiosi più avveduti hanno riconosciuto che quelle mura potevano aver qualcosa a che fare con il muro di Romolo e che esse indicavano una soluzione di continuità: la fine dell’abitato protourbano e l’inizio della formazione dell’Urbe, la quale tuttavia – sempre secondo l’interpretazione più diffusa – si sarebbe realizzata nel pieno senso politico solamente oltre un secolo dopo, con la creazione del complesso del Foro e del Campidoglio, datati tradizionalmente dagli archeologi – sulla base di testimonianze del tutto inadeguate – a dopo la metà del VII secolo a.C. […]