Siracusa: i teatri antichi e il suono delle parole di pietra Futuro del passato

Archeologia Viva n. 110 – marzo/aprile 2005
pp. 76-80

di Giulia Pruneti e Claudio Baglioni

Siracusa con il suo celebre teatro è stata la sede “naturale” per un convegno sulla conservazione e l’uso degli antichi luoghi di spettacolo

Ne è emerso un acceso dibattito fra “conservatori” ed “estremisti” da cui è nata la “Carta di Siracusa” per un’azione responsabile a livello mediterraneo

Si potrebbe dire che Piazza Armerina sta ai mosaici come Siracusa al teatro antico. Si potrebbe aggiungere che entrambe le realtà archeologiche hanno oggi più che mai bisogno di cura, ma anche di esser rese fruibili senza che la loro conservazione ne risenta. Si sa infine, recita il famoso detto, che tra il dire e il fare, c’è di mezzo il mare.

E questa volta il mare c’è davvero: il grande mare di Syracussai… Ma ciò che è emerso dal recente convegno internazionale “Teatri antichi nell’area del Mediterraneo. Conservazione programmata e fruizione sostenibile” (Siracusa, 13-17 ottobre 2004) speriamo che non sia destinato a perdersi nelle mitiche acque che bagnano una delle più belle città della Sicilia.

L’iniziativa, promossa dall’Assessorato Beni culturali della Regione Siciliana e organizzata dal Centro regionale per la Progetta­zione e il Restauro, s’inserisce nel­l’ambito del più ampio progetto “Carta del rischio del patrimonio culturale e ambientale”.

La volta precedente, nel 2003, il primo di questi incontri aveva avuto come sede Piazza Armerina, oggetto i mosaici ovviamente, con partico­lare riguardo a quelli della celebre villa romana del Casale; ora, nei locali di Palazzo Impellizzeri, una delle cornici barocche più fastose della ex colonia greca, nel cuore dell’isola di Ortigia, studiosi, registi, scenografi provenienti in gran parte dai Paesi rivieraschi del Mediterraneo hanno messo a confronto idee ed esperienze concrete sulle tematiche relative al restauro e utilizzo degli antichi luoghi di spettacolo. […]