Costantino I detto il Grande Tardo Impero Romano

Archeologia Viva n. 110 – marzo/aprile 2005
pp. 18-32

a cura di Giovanni Gentili

Prese atto del propagarsi irresistibile della nuova religione cristiana e ne fece un punto di forza dell’impero che era riuscito a riunificare nelle sue mani dopo la fallita esperienza della Tetrarchia

Per queste sue capacità indiscutibili che portarono a una svolta profonda nella storia della romanità il personaggio ha più volte sconfinato nella leggenda mentre una mostra a Rimini tenta ora di ricostruirne la vicenda reale

La storia di Roma ha conosciuto spesso momenti difficili, travagliati da lotte intestine che hanno più volte messo in pericolo l’esistenza stessa della Repubblica prima, dell’Impero poi. L’età di Costantino il Grande segna un momento di trasformazione profonda, un punto fermo nell’evoluzione del sistema di reggimento dello Stato.

Già durante il III sec. d.C., subito dopo l’età dei Severi (una stirpe originaria dell’Africa, 193-235), gli imperatori si succedono con sorprendente rapidità: tranne qualche rara eccezione, fra cui possiamo ricordare Gallieno (260-268) e Aureliano (270-275), essi restano in carica pochi mesi e sono eliminati violentemente – come violentemente, in seguito a colpi di stato, erano stati eletti – per iniziativa di altri usurpatori o per mano di quelle stesse truppe che li avevano elevati al soglio supremo.

Infatti, lo stato pressoché permanente di guerra – soprattutto nel settore orientale dell’Impero, in conseguenza delle minacciose pressioni dei Goti e, più a sud, dei Sassanidi (dal 226 d.C. succeduti ai Parti, eterni nemici di Roma, sul trono di Persia) – aveva finito per dilatare gli effettivi delle legioni romane, stanziate lontane dalla capitale, e quindi fuori dal controllo del Senato, l’organo che avrebbe dovuto legittimare la nomina dell’imperatore.

È un periodo, dunque, in cui sono i soldati che scelgono il capo supremo dell’impero, quasi sempre un loro ufficiale. Questa è la situazione quando, nel 284, le truppe acclamano imperatore Diocleziano, originario della Dalmazia (celebre il suo palazzo a Spalato), con alle spalle una lunga carriera nell’esercito e nella guardia imperiale e quindi bene al corrente dei problemi dello Stato. […]