Croazia: naufragio a Melita. Una nave Romana sulla costa dalmata Adriatico Orientale

Archeologia Viva n. 107 – settembre/ottobre 2004
pp. 36-47

di Irena Radic Rossi

Alla fine del I sec. d.C. una grande oneraria con un pesante carico “industriale” di prodotti semilavorati colò a picco sui fondali di capo Glavat all’estremità nordorientale dell’isola croata
La merce recuperata ci fornisce dei dati preziosi sull’approvvigionamento delle officine artigiane della prima età imperiale romana

Navigando verso sud lungo la costa orientale adriatica, Melita – questo è l’antico nome – è praticamente l’ultima in quell’immenso arcipelago di isole lunghe che si rincorrono una dietro l’altra, spesso una attaccata all’altra, nel ventoso mare della Dalmazia. Siamo quasi davanti a Dubrovnik e ormai in vista del mare montenegrino. Melita è un’isola tipicamente mediterranea, ricca di colori, odori, sapori. In parte bruciata dagli ultimi colpi di coda della bora, anche quaggiù sempre temibile e carica di sale. Ma in gran parte verde di pini e di macchia, come sanno essere le terre dalmate quando la vegetazione contrasta con il bianco abbacinante dei calcari e il colore intensissimo del mare. Per i Croati è Mljet, per gli Italiani Meleda. La sua bellezza ha convinto il governo croato a farne un parco nazionale ancora ai tempi di Tito, nel 1960. L’isola è affascinante anche sotto il profilo geologico, con i suoi due “laghi”, considerati tali per la forma quasi chiusa, ma in realtà comunicanti con il mare esterno a formare delle stupende baie.
Riguardo al passato storico non sono molte le notizie certe disponibili ed è soprattutto la tradizione popolare a conservare fatti curiosi. […]