Tutte le meraviglie del 3D A proposito di...

Archeologia Viva n. 106 – luglio/agosto 2004
pp. 80-82

di Vittorio Brizzi, a cura di Carlo Peretto

I progressi nel campo della modellazione matematica delle superfici e l’utilizzo di strumenti atti ad acquisire dati tridimensionali ci consentono di sfruttare un’ampia gamma di conoscenze interdisciplinari

E raggiungere risultati interessanti nel campo delle scienze archeologiche e paleoantropologiche

Il 3D utilizzato nella ricostruzione “virtuale” di scenari e ambienti non è certo nuovo nel campo della comunicazione visuale, al pari dei sistemi di analisi geografica georeferenziata (GIS), ormai consueti nella ricerca.

Presentiamo, quindi, un ulteriore campo di applicazione dell’Archeologia computazionale, consistente nel protocollo di acquisizione dati 3D di oggetti (reperti archeologici) e paleosuperfici.

È un processo assolutamente non invasivo che permette, con una unica ma fondamentale operazione preliminare, di registrare in un data base una quantità di dati formidabile, per poi processarli nel modo più conveniente.

Per l’acquisizione dati viene usato lo scanner laser, una macchina che combina una telecamera CCD (del tipo usato per le riprese amatoriali) e un laser a bassa intensità (del tipo in uso negli antifurti, a bassa intensità e non offensivo). Il laser colpisce la superficie (mentre la telecamera registra la sua forma) e rimbalza su uno specchio sensibile. La distanza dall’oggetto allo specchio viene automaticamente calcolata con altissima precisione.

Il software permette di combinare le due azioni dei rispettivi strumenti per ricreare virtualmente la superficie dell’oggetto (con la sua texture, ovvero la riproduzione dell’immagine della superficie con colori e sfumature) e le informazioni metriche (il rilievo matematico della superficie).

Il file così ottenuto rappresenta un “modello” sia apparente che rigorosamente matematico dell’oggetto. La precisione con cui si possono rilevare le variazioni di superficie è altissima, nell’ordine dei millesimi di millimetro per alcuni apparati. […]