Etruschi di Toscana Civiltà italiche

Archeologia Viva n. 106 – luglio/agosto 2004
pp. 50-67

di Fabrizio Paolucci; schede di Alessandra Minetti e Gabriella Poggesi

Non solo Etruschi ma soprattutto Etruschi…

Nel corso degli ultimi anni si è venuto costituendo in Toscana un percorso che unisce indissolubilmente musei e aree archeologiche grazie al quale è finalmente possibile ripercorrere in modo completo e in gran parte inedito la storia e la civiltà dell’antica Etruria

Le più prestigiose raccolte museali del mondo vantano tutte una cospicua sezione dedicata all’arte etrusca. Passando dal Metropolitan di New York all’Hermitage di San Pietroburgo, dal Louvre al British Museum, il visitatore potrà ammirare importanti spoglie del mondo etrusco portate dall’Italia a seguito dei saccheggi indiscriminati che, nel corso dell’Ottocento, accompagnarono il momento aureo della “riscoperta” della civiltà tirrenica.

Ma nonostante queste gravi “perdite” molto di quell’antico patrimonio ci è rimasto ed è possibile ammirarlo non lontano dai luoghi in cui fu rinvenuto, spesso conservato in musei di piccola e media dimensione che, senza possedere lo sfarzo e la grandiosità delle raccolte centrali, presentano un valore aggiunto.

Solo nelle terre che furono teatro della vicenda etrusca, infatti, è possibile ammirare le opere nel contesto ambientale in cui furono concepite e per questo oggi si tende a riportarle presso i luoghi dove hanno rivisto la luce, creando, così, un sistema museale forse più frammentato, ma più umano e, al tempo stesso, più attendibile. È la strategia che in Toscana ha portato alla costituzione di un percorso etrusco esteso all’intero territorio regionale, nel quale i musei vivono a stretto contatto con le aree archeologiche. […]