Achille Vogliano: a proposito di antichi papiri Personaggi

Archeologia Viva n. 105 – maggio/giugno 2004
pp. 76-78

di Maria Lauretta Moioli

Il cinquantesimo anniversario della scomparsa è l’occasione per ricordare uno studioso verso il quale la conoscenza del mondo classico ed egiziano ha un debito incalcolabile

Nasce a Firenze nel 1881. Achille Vogliano è stato uno studioso dell’antichità nelle più diverse discipline: di volta in volta filologo e papirologo, epigrafista e archeologo. Grecista di formazione milanese e docente di Letteratura greca presso le università di Cagliari (1927-1929), Bologna (1929-1931), Milano (1932-1951) e Berlino (1951-1953). Alla salda formazione filologica unisce un temperamento irrequieto e anticonformista che lo spinge a cercare il nuovo, le difficoltà e, nello stesso tempo, a rompere gli schemi dell’accademico. Non a caso da giovane frequenta i corsi d’arte all’Accademia milanese di Brera – dipinse volentieri per tutta la vita – poi sempre mantiene vive le amicizie con pittori e artisti.

Achille Vogliano, con l’acume del filologo, si cimentò in lavori complessi come l’edizione del poema Sulla Natura di Epicuro (IV-III sec. a.C.). Il testo era conservato, parzialmente e in condizioni precarie, nei papiri di Ercolano. Su quei frammenti carbonizzati egli seppe ricostruire, senza gli ausili tecnici oggi disponibili, un’edizione moderna, criticamente fondata.

La papirologia ercolanese restò la passione di tutta la vita (suoi contributi ai testi di Ercolano uscirono anche postumi nel 1954 e nel 1956), e, quel che più conta, Vogliano fu tra i primi studiosi italiani del Novecento a valutarla adeguatamente, sostenendo la necessità di inserire i papiri ercolanesi a pieno titolo negli studi di antichità classica. Il desiderio di lavorare a testi letterari nuovi, quali ancora potevano essere recuperati dai papiri, lo fece approdare agli studi papirologici e, inevitabilmente, alla ricerca dei papiri in Egitto, a quei testimoni superstiti che potessero ancora restituire opere e autori sconosciuti. Non a caso, Vogliano si augurava a ogni ritrovamento papiraceo di rinvenire versi di Saffo – un’altra sua passione – la poetessa con la quale così avara è stata la tradizione medievale. […]