In viaggio sulle vie dell’Impero Vita da Romani

viaggio sulle vie dell’Impero

Archeologia Viva n. 104 – marzo/aprile 2004
pp. 76-79

di Fabrizio Paolucci

Per secoli una rete stradale di oltre centoventimila chilometri unì il “centro del mondo” con le più lontane province

Un sistema viario e di trasporti che costituì l’asse portante dell’organizzazione politica amministrativa e socioeconomica dello Stato più esteso dell’antichità

Per chi è abituato a misurare le distanze in ore di volo o di treno, i tempi di viaggio degli antichi possono apparire incredibili. Eppure, se pensiamo per un istante che si viaggiava a cavallo o a dorso di mulo, oppure a bordo di navi in balia dei venti, non possiamo non ammirare l’efficacia del sistema romano, che consentiva tempi di percorrenza rimasti insuperati per secoli.

Sino agli anni della rivoluzione industriale nessun viaggiatore si poteva vantare di aver battuto i record che – in misura a dire il vero talvolta esagerata – ci tramandano le fonti di epoca imperiale. Cesare coprì la distanza fra il Rodano e Roma (oltre mille chilometri) in otto giorni, mentre Tiberio, agli inizi del I sec. d.C., coprì circa trecento chilometri in ventiquattr’ore per raggiungere la Baviera da Pavia.

Cicerone, ancora, ci parla di un messo che aveva coperto la distanza di cinquantasei miglia (un miglio romano equivaleva a mille passi, circa 1480 metri) in dieci ore, mentre, agli inizi del III sec. d.C., un messaggero non impiegò più di tre giorni per percorrere gli oltre seicento chilometri – fu certo un primato! – che separano Aquileia da Roma. Anche via mare, in circostanze favorevoli di vento, i Romani poterono vantare primati senza eguali.

Mentre nel XII secolo una nave impiegava mediamente oltre due mesi per andare dall’Italia all’Egitto, nel I sec. d.C. la tratta poteva essere coperta in una settimana. Plinio ricorda due prefetti d’Egitto, Barbillo e Galerio, che da Messina ad Alessandria impiegarono, rispettivamente, sei e sette giorni, mentre un senatore di nome Valerio coprì la stessa rotta, partendo però da Pozzuoli, in appena nove giorni. […]