Incontro con Aldo Schiavone La voce della storia

Archeologia Viva n. 103 – gennaio/febbraio 2004
pp. 86-87

Intervista di Giulia e Piero Pruneti

«La storia è un’invenzione dell’uomo e la sua visione muta con i tempi e le ideologie: dobbiamo solo esserne coscienti»

«Cosa sarebbe stata l’Italia senza la civiltà romana?»

«I giovani studiano poco la storia e sparisce il senso critico»
«Il comunismo è stato fallimentare ma rimane il diritto dei popoli all’emancipazione»
«Ad Azio vinse l’Occidente»
«Nell’imprinting della democrazia americana c’è il modello della Roma repubblicana»

L’intervista di questo numero sulla natura e le circostanze della storia è con Aldo Schiavone, attualmente ordinario di diritto romano all’Università di Firenze. Schiavone è nato a Pomigliano d’Arco (Na) nel 1944. È stato direttore della Fondazione “Istituto Gramsci”, preside della Scuola superiore di studi storici dell’Università di San Marino, direttore del Dipartimento di teoria e storia e del diritto e preside della Facoltà di Giurisprudenza all’Università di Firenze. Attualmente è direttore dell’Istituto di studi umanistici e dell’Istituto italiano di scienze umane. Dal 1988 al 1993 ha diretto la relizzazione della Storia di Roma in sette volumi editi da einaudi.

D: Possiamo iniziare la nostra conversazione dall’argomento base di questa rubrica: cos’è la storia?

R: È una costruzione dell’uomo, un artefatto. Ormai appartiene al mito l’idea positivistica che esistano i fatti in sé e che agli uomini tocchi guardarli dal di fuori. Tutti i fatti sono tali nella misura in cui gli uomini li caricano di significato: anche i fatti che ci appaiono in tutta la loro forza oggettiva, come una catastrofe, una calamità naturale, assumono dignità di evento perché c’è l’uomo che dà loro un senso. La storia può avere un senso, una sua razionalità, ma siamo noi a darglieli mentre la costruiamo.

D: Dunque anche le cosiddette svolte storiche, i momenti magici della storia sono da considerare una invenzione dell’uomo.

R: Certo. Ad esempio, che la rivoluzione francese sia una grande svolta per la storia europea dove sta scritto? Nelle rocce forse? Sono gli uomini che vivendo e costruendo la loro storia dicono che il 1789 ha segnato una grande periodizzazione…

D: Se è vero che la storia si può vedere in vari modi, tanto da profilarsi come una realtà soggettiva, è anche vero che esistono molte storie…

R: Sì. Tant’è che ogni generazione si costruisce il proprio passato. La storia romana, quella greca o quella medievale che avevano in testa gli intellettuali del primo Novecento non è assolutamente uguale a quella che abbiamo noi. La storia, la lettura dei fatti del passato, è soggetta a continui mutamenti, all’interno dei quali si realizza un progresso, uno siluppo di studi, d’indagini più accurate… […]