Invito a Firenze in Casa Siviero Futuro del passato

casa siviero: 007 dell’arte

Archeologia Viva n. 103 – gennaio/febbraio 2004
pp. 78-80

di Maurizio Martinelli e Fabrizio Paolucci

L’abitazione dello “007 dell’arte” completa degli arredi e delle collezioni del suo proprietario è divenuta un museo con attività di centro studi e di informazione sui beni culturali esposti a rischi di furto o di guerra

Firenze conserva la memoria di Rodolfo Siviero, “agente segreto dell’arte”, l’uomo a cui si deve gran parte dei recuperi dei beni culturali mobili sottratti all’Italia durante il fascismo e il secondo conflitto mondiale. Finita l’emergenza della restituzione delle “prede di guerra”, Siviero si occupò anche della lotta ai furti perpetrati dalla criminalità organizzata, con quella capacità d’iniziativa e con quella punta di senso dell’avventura che accompagnarono sempre le sue fortunate azioni.

Un esempio: «A prezzo di una drammatica sparatoria, a Foligno il 21 febbraio 1971 strappa dalle mani dei ricettatori l’Efebo di Selinunte (una preziosa opera della prima metà del V sec. a.C.), rubato nel 1962 a Castelvetrano (Tp) dalla mafia agrigentina» (vedi: AV n. 71). Il suo lavoro si protrarrà fino alla scomparsa, avvenuta a Firenze nel 1983 (era nato nel 1911 a Guardistallo, in provincia di Pisa).

Il ritorno del Discobolo: un evento carico di valore simbolico

Responsabile dell’ufficio per la restituzione delle opere d’arte esportate illegalmente dai tedeschi prima dell’8 settembre 1943, dal 1946 Siviero divenne ministro plenipotenziario e capo della Delegazione per le restituzioni, mettendo a segno una serie lunghissima di recuperi eclatanti, a partire da quello (1948) del Discobolo Lancellotti, la migliore replica antica di un archetipo realizzato dallo scultore attico Mirone (prima metà V sec. a.C.). Se la partenza verso la Germania di quella scultura aveva aperto – nelle parole dello stesso Siviero – la breccia attraverso la quale fiumi di altre opere erano state poi trasferite all’estero, il suo ritorno costituì simbolicamente l’avvio del processo inverso. […]