Sconfitta e vittoria di San Giorgio in Velabro Obiettivo su...

San Giorgio in Velabro

Archeologia Viva n. 103 – gennaio/febbraio 2004
pp. 68-73

di Fabrizio Paolucci, Giulia Pruneti e Valerio Ricciardi

Un’edizione speciale del «Bollettino d’Arte» illustra la vicenda dell’antica basilica romana rimasta colpita negli attentati del 1993 e rinata dalle proprie macerie

Come per la fiorentina torre dei Pulci vittima della stessa ondata di violenza le scelte del restauro hanno portato a un ripristino che non nasconde la memoria

Negli ultimi cinque secoli il patrimonio architettonico e archeologico di Roma ha subìto, fortunatamente, solo rari casi di traumatiche mutilazioni dovute a eventi bellici o naturali. Il numero dei monumenti andati distrutti a causa di guerre contemporanee, incendi o terremoti è irrisorio se paragonato ai danni che il centro storico di Roma ha avuto in seguito agli stolti “risanamenti” urbanistici di età sabauda e fascista.

Persino il secondo conflitto mondiale risparmiò, di fatto, la capitale, che ebbe a lamentare solo il bombardamento del quartiere di S. Lorenzo, nel luglio 1943. Tuttavia anche quelle gravi ferite, che videro fra i monumenti maggiormente colpiti la chiesa paleocristiana di S. Lorenzo fuori le mura, appaiono insignificanti rispetto ai danni che i bombardamenti aerei apportarono al patrimonio architettonico e artistico di città come Milano, Genova o Napoli.

È facile, quindi, comprendere lo sgomento dei romani dinanzi allo spettacolo che, la mattina del 28 luglio 1993, si parava dinanzi ai loro occhi nella piazza di S. Giorgio al Velabro, nel cuore della città storica.

Come già poco tempo prima era avvenuto a Firenze (il 27 maggio proprio accanto agli Uffizi venne fatta saltare la torre dei Pulci), nella notte un’auto bomba esplose dinanzi alla chiesa di S. Giorgio, provocando il crollo del portico duecentesco e il dissesto dell’intera facciata e del tetto. Per la prima volta, a distanza di mezzo secolo dal caso isolato di S. Lorenzo, Roma vedeva parte della propria memoria cancellata. […]