Con i Lettori Editoriale

Archeologia Viva n. 103 – gennaio/febbraio 2004

di Piero Pruneti

Buon 2004, cari lettori.
In senso globale era molto tempo che gli auguri per l’anno nuovo non si sottraevano al rito della convenzione per assumere l’intensità di una speranza. Perché ora di un “buon 2004” c’è davvero bisogno. Mi riferisco alla situazione mondiale, verso la quale chi come noi non perde occasione per indagare nei comportamenti e nel cuore dell’Uomo ha senz’altro sviluppato un livello superiore di sensibilità.

Considero il saccheggio del Museo di Baghdad e dei siti archeologici iracheni un triste primato dei giorni nostri, sintomo di un mondo che a gran passi se ne va nella direzione dell’intolleranza, dello scontro frontale fra concezioni politico-religiose diverse, fra interessi economici contrapposti (meglio sarebbe dire prevaricanti). I toni sono quelli della guerra santa. A una sana e lucida riflessione si sostituisce la categoria atavica delle lotta fra il Bene e il Male, dove ognuna della parti si ritiene ovviamente benedetta dalla ragione e da Dio.

È una cultura da inebetimento delle “masse” da cui, almeno in Occidente, ci pensavamo immuni. E invece eccoci qui ad ascoltare gli ayatollah occidentali, a fare fronte comune contro il terrorismo scatenato – che ora davvero ci mette tutti in pericolo – dopo una guerra voluta per schiacciare la testa della vipera. Il nemico come serpente! Brutto affare quando troppo spesso si ricorre alle metafore – utilissime nella comunicazione televisiva – anziché alla riflessione storico-politica. Quando si rinuncia a cercare le cause della malattia nel decidere la cura.

Il buon Le Goff, nella sua mostra a Parma sul Medioevo e nel testo che riportiamo in questo numero, ci dice che ha voluto tener fuori dal discorso le crociate, che pure tanto coinvolsero gli uomini nelle opposte sponde del Mediterraneo, perché le ritiene una esperienza infelice, troppo a lungo oggetto di un prestigio increscioso, un grande errore nei rapporti fra i mondi cristiano e musulmano (gli stessi al centro dello scontro attuale), preferendo sottolineare un Medioevo di grandi capacità creative, di progresso nato dagli scambi e dalle intese, da una voglia di conoscenza reciproca, animato da un profondo anelito verso la pace.

È il motivo per cui Le Goff ha scelto un acquamanile a forma di colomba come motivo della sua esposizione. Ponti. Non guerre, non muri per vincere la battaglia della convivenza. Non saprei cos’altro augurarci per l’anno che comincia.

Piero Pruneti
direttore di “Archeologia Viva”