Trionfi di gemme: dalla corte Imperiale a quella Celeste Antichità e Medioevo

Archeologia Viva n. 102 – novembre/dicembre 2003
pp. 32-47

di Fabrizio Paolucci e Fabio Betti

Da splendidi ornamenti per re e imperatori a simboli della gloria di Dio gemme e cammei hanno svolto nei secoli il ruolo di testimoni dell’arte classica e grazie a questi lavori della glittica antica fu possibile riscoprire per la prima volta nella storia occidentale il fascino della civiltà greca e romana
Un tema di grande impegno ora reso accessibile al pubblico con una iniziativa editoriale dell’Università di Milano

Vi furono opere d’arte di età ellenistica e romana che non andarono mai perdute, ma che, anzi, costituirono ininterrottamente fonte di ispirazione e modelli di perfezione tecnica. Naturalmente, con l’andar del tempo, si modificò la loro funzione originaria, il significato delle scene figurate che le ornavano non fu più compreso oppure fu del tutto travisato, ma, nonostante questo, non venne mai meno la coscienza che quegli oggetti fossero simboli di un passato glorioso e di una cultura complessa e affascinante.

Fra questi testimoni del mondo classico sopravvissuti al naufragio dell’alto medioevo figurano, ad esempio, i dittici d’avorio, preziosi esempi dell’artigianato aulico al servizio delle élite aristocratiche del IV sec. d.C., che ben presto, fin dal VI secolo, entrarono a far parte dei tesori ecclesiastici, dove furono utilizzati come supporti per scrivere le liste dei nomi dei vescovi di una diocesi oppure i testi di alcune preghiere.

Opere come queste offrirono, nell’VIII e IX secolo, i modelli per un rinato artigianato dell’avorio che, a tal punto si identificò nel gusto e nello stile dei modelli tardoantichi, da realizzare prodotti che difficilmente, oggi, gli studiosi riescono a distinguere dai loro archetipi. Fra le altre classi di oggetti, che ebbero il merito di tramandare iconografie e modelli classici all’arte e alla cultura altomedioevali, figurano poi le gemme e i cammei che, forse con ancora maggiore capillarità ed efficacia, ebbero il merito di influenzare profondamente l’arte dei regni romano barbarici nati dalle ceneri dell’impero romano d’Occidente. […]