Cipro e il Mediterraneo: amore a prima vista Dove si incontrano le culture

Archeologia Viva n. 99 – maggio/giugno 2003
pp. 48-67

di Debora Barbagli e Sergio Rinaldi Tufi

Una storia complessa e affascinante dovuta alla posizione geografica favorevole e alla ricchezza di un metallo strategico per l’antichità: il rame Straordinarie scoperte archeologiche ci hanno rivelato che fra l’età del Bronzo e l’età classica l’isola fu uno splendido e precoce faro di civiltà

La complessa e affascinante storia di questa grande isola mediterranea è stata senza dubbio determinata dalla sua felice posizione, quale luogo d’incontro e scambi dalle epoche più remote, a contatto con il mondo greco, quello anatolico, il Levante e l’Egitto. Si aggiunga la ricchezza delle cave di rame, che ne accelerò l’inserimento nei traffici commerciali. Relazioni di Cipro con il mondo orientale sono note già dal XVIII sec. a.C. (media età del Bronzo), come attesta il nome di Alasia, in cui si riconosce l’isola, nei testi babilonesi.

L’abbondanza di rame e l’ottima posizione geografica che abbiamo citate devono aver determinato la rapida fioritura, nella tarda età del Bronzo, di centri commerciali come Enkomi, che intrattennero stretti rapporti con la costa siro-palestinese, ma anche con la Creta minoica e l’Egitto, verso il quale si esportavano legname, altra ricchezza dell’isola, e unguenti.

I felici rapporti con il Paese del Nilo sembrano raggiungere l’apice con gli ultimi faraoni della XVIII dinastia (Amenhotep III, Amenhotep IV/Akhenaton, Tutankhamon), come documentano le cosiddette “lettere di Amarna” (tavolette di argilla con testi in accadico cuneiforme relativi alle relazioni tra l’Egitto e vari regni esterni) risalenti al XIV sec. a.C., in cui il faraone d’Egitto si rivolge al re di Alasia (Cipro) come a un alleato, chiedendogli rame in quantità e appoggio politico. […]