La città dei metalli: Populonia e la Val di Cornia Toscana fra Etruschi e Medioevo

Archeologia Viva n. 98 – marzo/aprile 2003
pp. 34-47

di Fabrizio Paolucci

Unica fra le città etrusche ad affacciarsi sul mare ma legata alle ricchezze del proprio territorio Populonia fu per secoli uno dei principali centri industriali del Mediterraneo
La vocazione metallurgica della Val di Cornia fu poi ripresa nel Medioevo lasciandoci l’affascinante testimonianza del villaggio minerario di Rocca San Silvestro

Quando, nel novembre del 417 d.C., Rutilio Namaziano approdò a Populonia, dell’antica città nulla sopravviveva. Cancellata dalla «voracità del tempo», come afferma lo stesso Rutilio vinto dalla malinconia. L’aristocratico gallico, che da Roma cercava di tornare in patria via mare per evitare le ormai impercorribili strade consolari, fu solo il primo di una lunga serie di viaggiatori delusi saliti sul promontorio di Populonia in cerca dei resti di una città celebrata dagli storici e dai geografi antichi, della quale ora niente restava di visibile fra la vegetazione impenetrabile della macchia mediterranea. Regno di cinghiali e di istrici. Ancora nell’Ottocento importanti pionieri dell’Etruscologia, quali George Dennis, Alessandro François o Noël des Vergers, rimasero attoniti dinanzi alla solitudine del luogo, così privo di ogni traccia umana, moderna o antica, da far desistere persino un tipo deciso come Heinrich Schliemann dal tentativo di riportare in luce il porto famoso dell’antica Pupluna.

C’è voluto oltre un secolo di fortunate scoperte, ricerche mirate e indagini sul territorio per restituire un volto all’unica città etrusca sorta sul mare, offrendo, a chi oggi ripercorre i passi dei viaggiatori di un tempo, la possibilità di riconoscere, immersi in una natura ancora selvaggia, i segni della gloria antica. Dai primi, fortuiti, ritrovamenti di tombe a tumulo nella marina di Baratti, sul finire dell’Ottocento, agli ultimi impegnativi interventi nelle aree dell’acropoli e delle necropoli ellenistiche delle Grotte, solo grazie all’attività scientifica di una moltitudine di archeologi è stato possibile creare uno straordinario archivio di testimonianze, che non solo ha restituito visibilità ai resti dell’antica polis, ma ha permesso di ricostruire la storia in un territorio dalla preistoria all’era industriale. […]