Paestum capitale dell’archeoturismo Insieme per l'archeologia

Archeologia Viva n. 97 – gennaio/febbraio 2003
pp. 82-85

di Piero Pruneti

Il crescente successo della Borsa di Paestum segna il destino di un’iniziativa per la quale si prospetta una vera esplosione di partecipazioni e presenze

Non sembra vero: un’amministrazione provinciale, quella di Salerno, che si fa motore di un evento culturale e commerciale che sta mettendo radici profonde, a dispetto di quanti pensano al Sud come terra impossibile per serie iniziative economiche. La V Borsa mediterranea del turismo archeologico – una sorta, per ora, di Bit milanese in scala ridotta – come sempre realizzata a Paestum presso il centro fieristico dell’Hotel Ariston (due chilometri dalle mura, dai templi e dal museo della città antica) ha riscosso una presenza di espositori, tour operator e pubblico in visita senza precedenti. Questo grazie all’impegno di chi organizza (principalmente Alfonso Andria e Francesco Bottoni, rispettivamente presidente e assessore al Turismo della Provincia di Salerno, Gerardo Padula, direttore della Borsa per la stessa amministrazione provinciale, e Ugo Picarelli, responsabile organizzativo) e alla disponibilità crescente di enti locali, aziende turismo, operatori turistici, musei, cooperative a promuovere i beni culturali del proprio territorio in una forma intelligente e documentata, come si conviene a un pubblico sempre più vasto che vuole viaggiare e scoprire le immense ricchezze del bacino mediterraneo privilegiando le realtà più sensibili e disposte all’accoglienza. Ospite d’onore è stato il Marocco (nella prossima edizione sarà la Siria, altro grande paese mediterraneo a vocazione archeologica); elegante ed efficace la struttura espositiva della Sardegna. […]