Carnuntum fra Adriatico e Danubio Roma e il Nordest

Archeologia Viva n. 97 – gennaio/febbraio 2003
pp. 60-73

di Maurizio Buora

Ai confini dell’impero nella Pannonia esposta ai Germani Carnuntum faceva sponda alla grande Aquileia
Così dietro al flusso delle legioni e delle merci la romanità emanava dalla Penisola verso le regioni dell’Europa centrale danubiana

Gli antichi territori dell’alto Adriatico e del medio corso del Danubio, per quanto distanti centinaia di chilometri e con popolazioni di etnia e culture diverse, furono collegati per secoli da intensi rapporti di scambio. Nell’attuale Friuli, prima dell’arrivo dei Romani (attestato dallo storico Tito Livio all’inizio del II sec. a.C.), si succedettero e in parte convissero Veneti e Celti (vedi anche: AV n. 96), le cui culture a lungo interagirono con quella romana, infine divenuta preponderante.

Se invece ci spostiamo sui due lati del Danubio, nei territori oggi corrispondenti alla Repubblica Ceca, alla Slovacchia, all’Austria orientale e all’Ungheria, sempre in un ambito culturale celtico, troviamo i Boi. Fra V e II sec. a.C. le tribù dei Boi vagarono per diverse regioni europee, dall’Italia settentrionale fino alla Selva Ercinia e alla Svizzera. Durante il I sec. a.C. il corso del medio Danubio occupato dai Boi perse d’importanza nello scacchiere europeo e tutta l’area entrò a far parte del Norico, un regno alpino grosso modo corrispondente ai territori dell’alta Austria, esteso a sud del Danubio fino agli attuali confini del Friuli.

Infine, a partire dall’epoca augustea (fine I sec. a.C.-inizi I sec. d.C.), sono documentate le prime presenze di Germani immediatamente a nord del Danubio, ma anche al di qua di esso nella parte settentrionale della Bassa Austria: probabilmente furono gli antenati di quei Marcomanni che, soprattutto dal II sec. d.C. in poi, tanti problemi avrebbero causato ai Romani. La mescolanza di oggetti propriamente germanici e tipicamente romani che si riscontra in quest’area nei corredi funerari a partire dal tempo di Augusto dimostra, da un lato, la forza economica e sociale del modello di vita romano, che ben presto si impose anche oltre il Danubio, e, dall’altro, l’estrema ricettività dello strato superiore della società germanica, incline, come molte altre popolazioni europee, ad accogliere costumi stranieri, sentiti come superiori e vissuti come segno di distinzione sociale. […]