Serra di Vaglio. Antiche genti di Lucania Basilicata fra Greci e indigeni

Archeologia Viva n. 96 – novembre/dicembre 2002
pp. 35-47

di Maria Luisa Nava

In cima alla montagna appare subito evidente la funzione di quel grande abitato sospeso sull’alta valle del Basento a controllo di un’antica via di comunicazione importantissima per gli scambi tra lo Jonio greco la Basilicata interna e la costa tirrenica etrusco-campana

A chi arriva sulla cima della montagna, a oltre mille metri di altitudine, appare subito evidente la funzione di controllo strategico e militare ricoperta in passato dal sito di Serra di Vaglio, con il grande abitato che domina l’alta valle del fiume Basento, via di comunicazione importantissima nell’antichità per gli scambi tra la colonia greca di Metaponto sul mare Jonio, la Basilicata interna e la costa tirrenica.

La prima occupazione stabile dell’alto pianoro da parte di Peuketiantes, genti di cultura nord-lucana affini ai Peuceti che occupavano la Puglia centrale, risale alla seconda metà dell’VIII sec. a.C. In questo primo periodo l’abitato è caratterizzato da gruppi sparsi di capanne (a pianta circolare con elevato e copertura in argilla cruda e paglia) alternate alle sepolture.

In seguito, agli inizi del VI sec. a.C., sul pendio orientale dell’insediamento (oggi località Braida), quando ormai si erano fatte intense le relazioni con le colonie elleniche della costa ionica, viene eretto un monumentale edificio, residenza palaziale di un gruppo aristocratico indigeno, caratterizzato da fondazioni in muratura e da una decorazione architettonica in tutto simile a quelle dei templi greci contemporanei.

Si tratta di una decorazione contraddistinta da lastre di terracotta figurate, sulle quali è rappresentato il duello tra due guerrieri armati alla maniera degli opliti greci (con elmo, scudo e lancia), seguiti ciascuno da un palafreniere che reca due cavalli: un’immagine di tipo “eroico”, nella quale si identificavano appunto le élites indigene di Serra di Vaglio. […]