Oltre il mondo classico Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 95 – settembre/ottobre 2002
pp. 96-97

di Guido Scialpi

La XVI Rassegna subacquea di Giardini Naxos unico appuntamento del settore in Italia ha dato ampio spazio anche a tematiche non legate al culto per la classicità

Ha alzato lo sguardo “Oltre il mondo classico” l’ultima edizione – sedicesima senza soluzioni di continuità –  della Rassegna internazionale di archeologia subacquea, organizzata ogni anno dal Comune di Giardini Naxos (Me) per una precisa scelta culturale del sindaco Salvatore Giglio, con il patrocinio scientifico di Università della Tuscia, Soprintendenza per i beni culturali di Messina e Archeologia Viva. La problematica aperta dal programma dei lavori ha spaziato su un orizzonte amplissimo, sul quale – come giustamente accade fra studiosi seri – le risposte non hanno esaurito le domande.

Le questioni irrisolte sono arrivate subito, con la relazione di Rosalba Panvini, della Soprintendenza per i beni culturali di Caltanissetta, che ha riferito su un fulgido elmo di bronzo misteriosamente “pescato” a Gela lo scorso luglio: il mistero sta nel fatto che nessuna traccia di relitto o naufragio è stata identificata nel punto indicato dal pescatore (il quale ha comunque riscosso il suo bravo premio di rinvenimento). È un elmo di tipo calcidese, la versione (più leggera) dell’elmo attico-corinzio che fu adottata in Magna Grecia. Il reperto risale al V-VI sec. a.C. e presenta al centro un foro per il cimiero. Sulla parte frontale si individua la traccia di sopracciglia disegnate. La nitidezza dei dettagli rende ancora più lancinante la nebulosità del contesto: ma qui l’archeologo può solo alzare le mani, se non vuole ridursi a formulare ipotesi di scarsa utilità scientifica, quali: quell’elmo cadde casualmente in mare, oppure vi fu gettato (insieme al carico per alleggerire la nave in difficoltà)? E cadde in mare da solo o insieme al suo proprietario? […]