Gareji: la Georgia degli eremi Medioevo nel Caucaso

Archeologia Viva n. 91 – gennaio/febbraio 2002
pp. 22-37

di Lado Mirianashvili e Barbara Maurina

Un’intera regione che a partire dal VI secolo per centinaia di anni fu caratterizzata dalla presenza di migliaia di monaci ritiratasi in eremi e monasteri rupestri e che ora si offre con tutto il fascino di una realtà medievale ancora separata dal mondo

Lungo la costa orientale del Mar Nero, ai piedi del Grande Caucaso con i suoi picchi di 4600 metri, si trova la Georgia, un paese dalla ricca eredità storica, il cui territorio conserva tracce antichissime di esseri umani: mandibole e crani trovati di recente nella città medievale di Dmanisi, nel sud del Paese, datano a 1,7 milioni di anni fa e costituiscono la più antica testimonianza nota di Homo ergaster in Eurasia. La cultura neolitica in Georgia si sviluppò intorno al 5000 a.C., con il passaggio da un’economia di caccia e raccolta a un’economia basata sull’agricoltura, l’allevamento e lo stoccaggio dei prodotti. Nella sua età dell’oro, durante il regno di David il Costruttore (1033-1125 d.C.) e della regina Tamar (1184-1213), la Georgia si estendeva da Trebisonda (sul Mar Nero) al Mar Caspio, fino ai confini della Siria, e costituì un forte impero pancaucasico.

Dopo il crollo dell’impero bizantino (presa di Costantinopoli nel 1453), la Georgia perse invece parte dei territori a favore dell’impero ottomano e della Persia e, molto più tardi, della Russia bolscevica, nonché, a seguito del governo di occupazione di quest’ultima, dell’Azerbaijan e dell’Armenia. Dal 1991 è uno stato indipendente con un territorio di circa settantamila chilometri quadrati e una popolazione di quasi sei milioni di abitanti.

Nei secoli passati la crescita economica e culturale di questo stato caucasico, oltre alla buona politica dei regnanti e alla naturale laboriosità dei georgiani – che chiamano sé stessi Kartveli e il proprio paese Sakartvelo – è stata senz’altro determinata dalla potenza della chiesa georgiana. Qui la fede cristiana ha radici profonde (vi predicarono il cristianesimo tre discepoli di Cristo: Andrea, Simone il Cananita e Matteo) e legate a una missione di salvaguardia della cristianità, portata avanti dai georgiani prima in collaborazione con Bisanzio e più tardi, dopo la caduta dell’impero romano d’oriente, in una situazione di quasi completo isolamento. […]