Harim: un castello di Siria. La prima Crociata e non solo Medioevo arabo e cristiano

Archeologia Viva n. 89 – settembre/ottobre 2001
pp. 40-47

di Sauro Gelichi e Stefania Mazzoni

L’alta valle dell’Oronte conserva i resti di un castello conteso a lungo fra crociati e saraceni sul quale sono in atto approfondite ricerche a cura di una missione italo-siriana
Ma la memoria del luogo va ben oltre l’epoca medievale partendo dai primi agricoltori della valle per arrivare al villaggio sulle rovine da poco abbandonato

Nel settembre del 1909, scrivendo alla madre da Aleppo, Thomas Edward Lawrence, il Lawrence d’Arabia, raccontava del suo entusiasmante viaggio nel nord della Siria alla ricerca di castelli crociati, un tema che lo aveva affascinato sin da piccolo e al quale avrebbe dedicato una breve monografia, Crusader Castles, uscita postuma nel 1936. Tra i siti che il futuro Lawrence d’Arabia aveva visitato compariva la fortezza di Harim.

Il castello, prospiciente la fertile vallata dell’Amuq in quella che è oggi terra di frontiera fra Siria e Turchia e che, in epoca medievale, costituiva una parte consistente del Principato di Antiochia, agli occhi del giovane inglese dovette apparire troppo rovinato e rimaneggiato per poter apprezzare appieno i caratteri della presenza crociata. Ciò nonostante la visita ai resti di quello che, nelle fonti medievali, era stato il castrum Harrenc, dovette colpirlo: nel suo libro ne riprodusse una pianta dovuta alla mano di Pirie-Gordon (l’unica, per quanto imprecisa, fino a oggi esistente del fortilizio) e ne accennò, appunto, alla madre, ricordando avventurose peripezie al lume di candela nei maleodoranti sotterranei. […]