Ercole. Non furono… fatiche sprecate I grandi miti

Archeologia Viva n. 88 – luglio/agosto 2001
pp. 26-37

a cura di Debora Barbagli e Piero Pruneti

Il popolare eroe greco riassume il profondo anelito dell’uomo verso la giustizia e la pienezza dell’esistenza a cui si lega la stessa insopprimibile speranza di superare la morte
Una mostra alla Biblioteca di via Senato ci propone le immagini che recepirono il mito del semidio e contribuirono a tenerlo ben vivo nel mondo classico

Quale eroe del mondo antico è più profondamente radicato nell’immaginario di tutti noi? Che continua anche nel Duemila a essere oggetto di attenzione nell’editoria, nel cinema, ora anche in Internet (dove il nome ricorre in un numero enorme di siti)? Senza dubbio Ercole, il greco Eracle. E nell’antichità l’importanza di questo eroe semidio non fu certo da meno… Ma chi era e cosa rappresentò il forzuto personaggio nel mondo greco e poi in quello romano? Eracle nasce in Beozia, ma le origini sono peloponnesiache (la madre e il padre terrestre provenivano da Tirinto in Argolide), da Alcmena e da Zeus, che per concupire la giovane sposa assunse le sembianze del marito Anfitrione assente per una spedizione. Fin dalla culla il bambino dà prova delle sue doti incredibili, strozzando i serpenti mandati da Era, la moglie divina di Zeus adirata, nella culla di Eracle e del fratellino terrestre Ificle (lo stesso nome Herakles, in greco significa ‘famoso’ o ‘glorioso per Era’).

Da allora in poi tutta la vita dell’eroe è segnata da una serie innumerevole di avventure, di vicende ora tragiche ora eroiche, ora ludiche, di viaggi in paesi vicini oppure talmente lontani da non conoscerne nemmeno l’ubicazione, da incontri scontri con uomini, mostri, divinità. E sono numerosissimi anche gli autori nel mondo classico che si occuparono dell’eroe, dai poemi omerici a Erodoto, ai tragici e ai commediografi che fecero di Eracle il protagonista di opere che in massima parte non ci sono arrivate, ma i cui titoli (tramandati dalle fonti) indubbiamente documentano la larga fortuna anche nel mondo del teatro. Proprio per questo carattere il mito dell’eroe peloponnesiaco, seppur di origini molto antiche (già i poemi omerici conoscevano le celebri “fatiche”), conobbe una larga serie di varianti, di tradizioni di origine diversa che vi confluirono, di episodi più o meno particolari che furono tramandati per giustificare la nascita di un culto, di una città… […]