XI Rassegna di Rovereto: protagonista l’Europa Archeologia e cinema

Archeologia Viva n. 86 – marzo/aprile 2001
pp. 98-101

di Claudia Beretta

L’XI volta della manifestazione cinematografica roveretana è stata dedicata alle antiche culture del continente per scoprire il passato unificante della “casa comune”

L’Europa, oggi. Una realtà e un progetto per il futuro più che una regione geografica: una “casa comune” – secondo la fortunata definizione dello sfortunato Gorbaciov – in cui popoli diversi impareranno a riconoscersi. Ma l’integrazione progressiva che necessariamente andrà a compiersi non dovrà far perdere contatto con la storia di un’intera area continentale che, nel corso di secoli e millenni, ha visto sorgere e tramontare tante culture, delle quali comunque si percepiscono gli echi. E proprio per radicare il presente in un passato denso di eventi e in parte poco conosciuto, le culture europee e le civiltà che ne hanno influenzato la formazione sono state scelte come protagoniste dell’undicesima edizione della Rassegna internazionale del cinema archeologico, organizzata dal Museo civico di Rovereto in collaborazione con Archeologia Viva, per la direzione artistica di Dario Di Blasi. La Rassegna di Rovereto, che nel corso degli anni ha decisamente consolidato il suo ruolo di maggiore manifestazione europea del settore, ha raccolto anche questa volta le più recenti produzioni documentaristiche sulla conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale mondiale. Quindici le nazioni rappresentate, con oltre sessanta filmati, opere inedite o recentissime delle maggiori radiotelevisioni europee e di produzioni private. Una vera full immersion nel comune passato.

Una tempesta di film. Come sempre, a Rovereto, la cinepresa ha svelato un passato affascinante, offrendo emozioni “inedite” a chi ama il cinema e l’archeologia. Sugli schermi si sono seguite le tracce dei Celti, un popolo che ha caratterizzato la storia di tutta l’Europa, rivelando elementi che modificano l’immagine classica di questo popolo, con il film ungherese Celti, gli antenati d’Europa, di Agostan Kollanyi. Documentari ricchi di fascino anche per un argomento caro al pubblico come quello dell’antico Egitto: non hanno deluso le aspettative i filmati dedicati al tempio di Hatshepsut, figlia favorita di Tutmosis I, e agli eccezionali ritratti del Fayum, i cui occhi enigmatici sono immortalati nel francese L’ultimo sguardo, di Alain Jaubert per La Sept Arte.

Ma ancora, il linguaggio del cinema ha animato i castelli e le battaglie medievali, con il documentario sulla Battaglia di Calliano tra Tirolesi e Veneziani, prodotto per il Castello del Buonconsiglio di Trento, che restituisce a distanza di cinquecento anni un fatto d’armi che ha segnato la storia del Trentino, e con la ricostruzione di una delle più terribili armi d’assedio precedenti la polvere da sparo nel filmato Assedio medievale, ambientato sul Loch Ness e coprodotto da Stati Uniti e Germania per il ciclo Segreti di imperi perduti. Per lo stesso, ricchissimo ciclo di archeologia sperimentale, ecco gli spettacolari film sull’isola di Pasqua, e su una tenace squadra di tecnici e archeologi impegnati nella ricostruzione delle terme romane. La macchina da presa rivisita antichi – e ancora attuali – prodotti e tecniche artigianali nelle varie regioni europee: la seta di Cipro, le giare greche e i gioielli anatolici. […]