Westfalia. L’Europa oltre il confine Preistoria e storia del Continente

Archeologia Viva n. 85 – gennaio/febbraio 2001
pp. 68-80

di Autori Vari, a cura di Bert d’Arragon

Le ricerche archeologiche in questa terra tedesca che non fece mai parte dell’impero romano ci restituiscono uno spaccato delle culture nelle regioni settentrionali d’Europa dalle prime testimonianze del popolamento agli albori della storia che qui inizio poco prima del Mille con il cristianesimo

«Westfalia, fertile terra di contadini dalla testa dura e lo sguardo diffidente, terra di pianure nebbiose, valli impaludate, poetesse mistiche…». Così, alla fine dell’Ottocento, un viaggiatore descrisse la parte più a nord dell’attuale land tedesco del Nordrhein-Westfalen, la Renania settentrionale – Westfalia. Oggi questa è ancora una delle regioni meno conosciute e più conservate della Germania, e al contempo piena di sorprendenti contraddizioni. È una zona prosperosa, sede di imprese di fama internazionale, come la Cameo di Bielefeld, il colosso editoriale Bertelsmann di Gütersloh o la Melitta di Minden, ma basta che il supermanager sbagli strada in una mattina di nebbia e si trova, a poche centinaia di metri dal suo stabilimento, in mezzo ai campi con le mucche bianconere davanti a una fattoria tutta costruita in Fachwerk, cioè di legno, paglia e fango, dipinta anch’essa in nero e bianco. Non basta una pioggerellina autunnale per ritrovarsi in una delle malinconiche poesie di Annette von Droste-Hülshoff, nata nel Seicento nel cuore della Westfalia. Il fascino particolare della regione viene proprio dal connubio tra ambiente, storia, tradizioni e la sua gente “chiusa e testarda”. Sono ancora pochi i turisti che hanno scoperto questa parte della Germania, che possiede ancora una genuinità difficile da trovare altrove. […]