Stibbert e la splendida mania dell’Egitto L'Ottocento e il Paese del Nilo

Archeologia Viva n. 85 – gennaio/febbraio 2001
pp. 54-67

di Massimo Becattini

La nuova ondata di egittomania che imperversò in Europa a partire dalla campagna napoleonica sul Nilo toccò profondamente uno dei più geniali collezionisti dell’Ottocento: un facoltoso signore di padre inglese e madre italiana che trasformò in museo la sua residenza fiorentina

Nel 1857 lo scrittore francese Théophile Gautier pubbica a puntate sul «Moniteur Universel» il celebre Le Roman de la momie (Il romanzo della mummia). Il racconto inizia con il ritrovamento a Biban el-Molûk, la Valle dei Re, da parte di un lord inglese e di un egittologo tedesco, di un sarcofago egizio. Questo contiene il corpo mummificato, ma integro, della regina Tahoser, e un misterioso papiro, decifrato dal dottor Rumphius, svela la storia della figlia del gran sacerdote, che dopo aver visto partire l’uomo amato, l’ebreo Poeri, perde anche il faraone suo sposo, annegato nel tentativo di inseguire gli Ebrei liberati, e resta sola a regnare sulla terra del Nilo.

Lord Evandale si innamora perdutamente della regina morta tremilacinquecento anni prima e fa trasportare nel parco di famiglia, nel Lincolnshire, il sarcofago di basalto e le tre bare con la mummia di Tahoser. Il lord non si sposerà mai e nessuno indovinerà la causa del suo celibato: «Eppure – dice Gautier – vi sono follie inglesi meno motivate di questa». Anche il collezionista angloitaliano Frederick Stibbert (1838-1906) non si sposò, non sappiamo se per amore della mummia di Iretiru, figli del sacerdote di Montu, che conservava nelle sue abitazioni.

Certo è che il Museo Stibbert, a Firenze, è un’altra “follia” inglese, con le sue straordinarie raccolte di armi, costumi e oggetti d’arte da tutto il mondo. Come molti uomini di cultura anche Frererick Stibbert verso la metà dell’Ottocento fu contagiato dall’egittomania (rilanciata dagli studi successivi alla campagna napoleonica del 1798, dalla decifrazione dei geroglifici da parte di Champollion nel 1822 e poi all’apertura del canale di Suez nel 1869). […]