Principi etruschi Tra Mediterraneo ed Europa

Archeologia Viva n. 85 – gennaio/febbraio 2001
pp. 18-37

di Debora Barbagli

Tra la fine dell’VIII e l’inizio del VI secolo a.C. Fenici e Greci diffusero lungo le rotte del Mediterraneo merci tecnologie e stili di vita maturati nei più evoluti centri del Medioriente: fu la cultura “orientalizzante” che coinvolse in modo diretto l’Etruria e che ora trova un grande momento espositivo a Bologna

Con periodo “orientalizzante” o “fase aristocratica” gli studiosi del mondo etrusco indicano un’epoca complessa che va dalla fine dell’VIII agli inizi del Vi sec. a.C. e che dal punto di vista culturale vede il massiccio apporto di proventi dal mondo orientale, a cui sul piano sociale e delle istituzioni, fa riscontro l’affermazione dei ceti aristocratici (aristoi con termine greco) che accolgono e fanno propri i modelli ideologici e culturali del Vicino Oriente.
Infatti, la fase orientalizzante etrusca si colloca all’interno delle complesse vicende mediterranee che coinvolgono il mondo levantino (coste siro-palestinesi, Cipro, Anatolia) e, attraverso quest’ultimo, i grandi imperi orientali (Assiri, Bailonesi, Elam, Egitto), il mondo greco, quello etrusco e italico fino a raggiungere l’entroterra europeo con gli importanti contatti con le culture celtiche.

Nel periodo fra IX e VII sec. a.C., del resto, non esiste ancora quella contrapposizione tra Oriente e Occidente che si affermerà in maniera radicale solo agli inizi del V sec. a.C., e tutto il Mediterraneo è solcato da una fitta rete di rapporti commerciali che hanno nei Fenici, ei greci e nella comunità etrusche i principali protagonisti. […]