Ma chi erano gli Illiri? Nuove scoperte in Albania Dentro lo scavo

archeologia e cultura domal

Archeologia Viva n. 178 – luglio/agosto 2016
pp. 58-65

di Mauro Rubini, Michael Heinzelmann, Beliza Muka, Paola Zaio, Nina Fenn, Christiane Römer-Strehl, Christan A. Schöne e Arne R. Schröder;
traduzioni di Raffaella Da Vela

Le indagini in corso a Dimal nell’entroterra di Apollonia esemplificano bene la vicenda storica di questa terra affacciata sull’Adriatico dove le antiche popolazioni incontrarono i coloni greci e poi la civiltà romana

Ecco l’importante scavo di una necropoli che ci restituisce le caratteristiche dei mitici guerrieri illirici

La parola Albania compare per la prima volta intorno alla metà del II sec. d.C. e si deve al geografo greco Tolomeo (90-168 d.C.) che descrisse questa terra nella sua Geografia (III, 12, 20).

Il nome probabilmente è connesso agli Albanoi, popolazione di etnia illirica stanziata nel nord del Paese attuale, tra l’odierna Alessio (Lezha in albanese, antica colonia greca Lissós) e i monti Candavici situati a est nell’attuale regione di Lalm-Lukaj.

La geografia dell’entroterra, così ricca di pianure che si aprono tra splendide colline e catene montuose, giustifica l’economia tuttora prevalentemente agricola e pastorale del popolo albanese.

Mentre lungo le coste – in gran parte ancora sfuggite al turismo di massa – si sviluppa un’economia parallela oggi legata soprattutto alle attività portuali di Durazzo e alla pesca, e in passato al commercio nell’Adriatico e nello Ionio dove a lungo le popolazioni illiriche furono egemoni.

Gli Illiri erano una popolazione di cui, oltre alla citata attività marinaresca e commerciale, si apprezzavano le doti di fieri guerrieri sia di fanteria che cavalleria.

Ma, nonostante l’abbondanza dei reperti, la letteratura archeologica che li riguarda non è molto ricca, probabilmente per la mancanza, in passato, di ricerche metodiche volte a tracciarne un esaustivo profilo storico, socioeconomico e biologico.

Finalmente, dal 2010, grazie a un progetto organico frutto della collaborazione tra Istituto di Archeologia del Centro Ricerche Albanesi, Istituto di Archeologia dell’Università di Colonia e, di recente, del Servizio di Antropologia della Soprintendenza Archeologia Lazio ed Etruria Meridionale, si cerca di colmare questa lacuna, partendo dall’esplorazione del sito di Dimal, nell’Albania centrale, che nell’antichità vide svilupparsi un importante centro del popolo illirico. […]