Sulla costa delle Marche Archeologia subacquea

Archeologia Viva n. 23 – ottobre 1991
p. 80

di Maria Cecilia Profumo

I fondali marini di questa regione hanno restituito in passato materiali di grande pregio come l'”Atleta” attribuito a Lisippo ed esposto al Getty Museum ma solo ora sta prendendo avvio un programma di ricerche sistematiche

Assai recente, grazie alla consulenza scientifica dello STAS, è l’approccio sistematico della Soprintendenza Archeologica delle Marche all’archeologia subacquea. Nonostante si siano avuti moltissimi recuperi di materiale, anche di grande pregio e interesse (6500 monete d’oro dei secoli XV-XVIII dal porto di Ancona, la statua di atleta attribuita a Lisippo e nota come Bronzo Getty), ben poco ci è noto finora dei contesti archeologici da cui provengono i reperti conservati nei vari musei. Soltanto di due relitti, la nave romana di Falconara e il “galeone” di Pesaro, sono stati eseguiti rilievi più accurati e sono state organizzate campagne di scavo subacqueo; tali ricerche sono state purtroppo sospese per svariati motivi, ma attualmente sono inserite nei programmi annuali della Soprintendenza.

Altri relitti dovrebbero trovarsi là dove più frequenti sono i recuperi di anfore dalla tipologia omogenea e tipica  tra i ritrovamenti marchigiani anche di terra. Segnalati sono diversi esemplari di ancore, da quelle romane (Sirolo, Ancona) a quelle moderne (Fano, Senigallia, Porto San Giorgio), nonché strutture e resti architettonici (Numana, Torretta di Ancona, Gabicce).

Nel 1989 e 1990 si sono svolte due campagne di prospezione nel mare di Numana e Sirolo, cittadine le cui necropoli picene databili dal IX al III sec. a.C. indicano l’esistenza di un fiorente abitato con un porto toccato dalle rotte commerciali fra Grecia e Italia. Una leggenda, di cui si è cercato conferma in alcune fotografie aeree, parla dei resti dell’antica Numana sprofondati in mare. Le ricognizioni eseguite hanno però smentito tale teoria… […]